AG.RF.(redazione).13.10.2020
“riverflash” – Il governo si è confrontato con le regioni e proprio da questo confronto, ieri il premier Conte e il ministro della Salute Speranza, hanno firmato il nuovo Dpcm con le nuove regole che saranno valide per i prossimi 30 giorni: no a sport di contatto e gite scolastiche, limitazione feste in casa (indossare la mascherina se si ricevono persone non conviventi), dopo le 21 vietata la sosta fuori dai locali e il periodo di quarantena passa a 10 giorni. Sono sostanzialmente queste le nuove regole da rispettare, dopo che Conte ha escluso un lockdown generalizzato per contrastare il coronavirus. Inoltre, “restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso” e nelle abitazioni private “viene fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6”. In ogni caso, “le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose potranno svolgersi con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti”. Non è previsto l’inserimento nel Dpcm della ripresa della didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. La proposta era arrivata da alcuni governatori. Sono consentite le manifestazioni fieristiche e i congressi, “previa adozione di Protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico” e vengono sospesi “i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Per quanto riguarda le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alle ore 24,00 con servizio al tavolo e sino alle ore 21,00 in assenza di servizio al tavolo, è fatto obbligo di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto del divieto di assembramento”. Per quanto riguarda gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, è prevista “una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi”. Tuttavia, “le Regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già adottate dalle regioni e dalle province autonome”. Sono invece “vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto, come sopra individuati, aventi carattere amatoriale”. Atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena “prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico”. Per quanto riguardai trasporti, il Mit “con decreto adottato di concerto con il ministro della Salute, può disporre, al fine di contenere l’emergenza sanitaria da Covid-19, riduzioni, sospensioni o limitazioni nei servizi di trasporto, anche internazionale, automobilistico, ferroviario, aereo, marittimo e nelle acque interne, anche imponendo specifici obblighi agli utenti, agli equipaggi, nonché ai vettori ed agli armatori”. Ai presidenti di Regioni viene lasciato il compito di programmare i servizi erogati “dalle aziende del trasporto pubblico locale”. Infine“L’accesso ai luoghi di cultoavviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.
FONTE: AGI
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