AG.RF.(MP).07.01.2016
“riverflash” – Il test nucleare con bomba all’idrogeno, effettuato dalla Corea, ha messo in allarme la comunità internazionale: il Pentagono ha parlato di “provocazione inaccettabile”, mentre da Pyongyang dichiarano: “Con la riuscita di questo esperimento ci uniamo alle altre potenze nucleari avanzate” e parlano con entusiasmo, di “successo”. Il test dunque, sarebbe stato effettuato a Punggye-ri, nell’est del paese, zona nota per essere l’area per gli esperimenti nucleari di Pyongyang. La notizia è stata comunicata dalla tv statale, seguita su un megaschermo da una folla di nordcoreani nel piazzale della stazione della capitale. La televisione ha mostrato anche un’immagine del leader nordcoreano Kim Jong-un mentre firma il documento che autorizza il test della bomba all’idrogeno. L’annuncio, ha creato reazioni durissime dalla comunità internazionale ed è stato subito convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che si è riunito a porte chiuse ed ha “condannato” il nuovo test, definendolo, “chiara violazione delle sue risoluzioni” e annunciando anche, che inizierà a lavorare immediatamente su ulteriori misure restrittive con una nuova risoluzione. E mentre gli Stati Uniti esprimono dubbi sulla reale portata della bomba, arriva la replica del governo di Pyongyang. “La Corea del Nord è uno Stato responsabile, non saremo mai noi i primi ad utilizzare armi nucleari né a trasferire tecnologie”. Ma poco prima dell’annuncio, le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, vicino Punggye-ri. Secondo gli 007 sudcoreani, potrebbe però trattarsi di una bomba atomica, quindi meno potente e gli esperti sostengono che ci vorranno “giorni o settimane” per stabilire la veridicità del test. Prima del vertice straordinario dell’Onu il segretario generale, il sudcoreano Ban Ki-moon, ha chiesto alla Corea del Nord di “cessare qualsiasi ulteriore attività nucleare” e arlando ai giornalisti, ha condannato il nuovo test nucleare di Pyongyang chiedendo al Paese di “rispettare i suoi obblighi sulla denuclearizzazione: si tratta di una grave violazione delle norme internazionali, è profondamente preoccupante, destabilizzante per la sicurezza della regione e costituisce una seria minaccia per la comunità internazionale”.
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