AG.RF.13.01.2023
“riverflash” – Solo lui, sempre lui.. Dybala entra e fa un capolavoro: la Roma piega il Genoa e si prende i quarti. Premiato a inizio gara, l’argentino è entrato nella ripresa sbloccando il match con una serpentina e sinistro sotto la traversa: Paulo Dybala entra in campo e sblocca una partita avviata sullo 0 a 0, regalando alla Roma il passaggio ai quarti di Coppa Italia. Contro il Genoa dunque, è finita 1 a 0 con il suo “capolavoro”: “Roma ti ama” gridano i tifosi e lo sa bene lui, che da quando è arrivato a Roma, è diventato l’idolo del popolo giallorosso. Una serpentina velocissima e un sinistro sotto la traversa che fa venire giù la curva Sud: e così i giallorossi vanno avanti in Coppa Italia, una competizione che Mourinho ha vinto una sola volta contro la Roma e vorrebbe aggiungerla alla sua ricca bacheca di trofei. Ieri sera dunque, di fronte all’ennesimo sold out all’Olimpico, i giallorossi hanno mostrato segni di ripresa e voglia di “fare”: 25 tiri in porta, contro 7 del Genoa e 16 calci d’angolo contro 1, anche se si è visto sempre il “solito” problema della finalizzazione che manda a vuoto le occasioni create. E’ andato così il primo tempo, con ritmi lenti e zero emozioni, a parte un incrocio dei pali colpito da Pellegrini, Il mister giallorosso ha lasciato riposare Dybala e Smalling: il match si trascina così nei primi 45 minuti: la Roma conclude poco e il Genoa ancora meno. Occorre cambiare qualcosa e nel secondo tempo Mou manda in campo Dybala che come sempre, cambia il volto della partita: entrano anche El Shaarawy e Spinazzola per aumentare i ritmi e il Genoa viene messo sotto pressione, fino al gol/capolavoro di Dybala che sblocca la partita; nel finale la squadra di Gilardino si sveglia e inizia a spingere mettendo in difficoltà i giallorossi che si spengono un po’.. ma alla fine portano a casa il risultato. Soddisfatto Mourinho che a fine gara a così commentato; “La Roma dà sempre il massimo, per questo il mio affetto è ai miei ragazzi. Ho imparato da bambino, anche se tra una settimana ne faccio 60, che quando dai il massimo non sei obbligato a dare di più. Poi giochi bene, benissimo oppure non tanto bene. Ma un mio giocatore che dà il massimo ha sempre il mio affetto. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è stato sentire qualche fischio a Zaniolo. Ma quando c’è una persona che prende uno stipendio dalla Roma e dopo davanti ai microfoni critica un giocatore, apre la porta e le persone ascoltano gente che ha una storia nella Roma. La mia storia è piccola nel club, ma magari la gente mi ascolta. Per favore non fischiate i giocatori che danno tutto quello che hanno”. E via di corsa verso il pullman per rientrare a casa: domenica ci sarà da affrontare la Fiorentina, non c’è tempo da perdere e occorre rimanere concentrati.
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