AG.RF 28.01.2015 (ore 10:18)
(riverflash) – Pescare in zone di mare dove è vietato, ma anche pescare a strascico e immettere sul mercato ittico prodotti dalla tracciabilità non riscontrabile. La Direzione Marittima di Ancona ha comminato oltre 76.000 euro di multe nel periodo compreso tra il 4 dicembre 2014 ed il 18 gennaio 2015. Perché il settore pesca, comprese le barche che raccolgono le vongole sui fondi sabbiosi, si riprenda dalla crisi ci sono regole da rispettare. Per esempio la cattura di pesci sotto la taglia minima rischia di interrompere il ciclo che porta dalla riproduzione agli esemplari adulti. I pesci non ancora adulti andrebbero rilanciati in mare se ancora vivi.
L’operazione della Direzione Marittima di Ancona, chiamata «Labirinth», ha eseguito controlli sui documenti riportanti le registrazioni delle catture e sulle compilazioni delle compilazioni di sbarco in capo al produttore ittico, nonché sull’emissione delle note di prima vendita da parte dei primi acquirenti del prodotto. I controlli hanno visto comunque il coinvolgimento anche dei restanti operatori della filiera commerciale ittica, quali i centri di distribuzione all’ingrosso, i punti vendita al dettaglio, gli ambulanti ed i ristoratori.
Oltre alle sanzioni economiche, sono stati sequestrati circa 600 chili di pescato che è stato poi donato a mense dei poveri.
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