AG.RF.MP.(27.01.2014).(ore 14.12)
“riverflash” – Piu’ di un italiano su due (52 per cento) acquista prodotti contraffatti con una netta preferenza per i capi di abbigliamento e gli accessori taroccati delle grandi firme della moda (29%). Ciò è quanto emerge dai risultati di un sondaggio on line del sito www.coldiretti.it, in occasione del bilancio fatto dalla Guardia di Finanza sui sequestri nel 2013 che hanno consentito di togliere dal mercato oltre 130 milioni di prodotti recanti falsa indicazione d’origine o pericolosi per la salute, con una crescita superiore al 25% rispetto al 2012. Alla luce di ciò “è quanto mai importante – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – superare lo stallo che impedisce l’avvio dei lavori della nuova commissione parlamentare d’indagine sulla contraffazione che estenderà il suo campo d’azione alla fase della commercializzazione dei prodotti contraffatti e quindi al fenomeno dell’Italian sounding e alla tutela tutela del made in italy”. Tra gli articoli contraffatti che tentano gli italiani ci sono anche gli oggetti tecnologici (14%) ed i ricambi meccanici (6%) mentre c’è una grande diffidenza nei confronti di medicinali e cosmetici (1 per cento), giocattoli (1 per cento) e alimentari (1%). Si tratta di una debolezza che solo in Italia alimenta un mercato del falso che fattura 6,9 miliardi di euro secondo una ricerca del Ministero dello Sviluppo economico con il Censis, dalla quale si evidenzia che – riferisce la Coldiretti – i settori piu’ colpiti sono l’abbigliamento e gli accessori con un giro d’affari del falso di 2,5 miliardi, i cd, dvd e software (1,8 miliardi) e l’alimentare (1,1 miliardi). Nel caso degli alimentari il reato di contraffazione è piu’ grave perché si possono avere anche pericolosi effetti sulla salute e, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati, avviene all’insaputa dell’acquirente. Ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Le difficoltà economiche hanno costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, anche, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..