AG.RF.(redazione).20.12.2020
“riverflash” – La sentenza del Consiglio di Stato sulle USCA_R ¨sancisce l’autonomia professionale del medico nel valutare caso per caso, in scienza e coscienza, senza imposizioni alcune, nel rispetto delle procedure di sicurezza, l’intervento nei confronti dei propri assistiti, anche se affetti da Covid19.” Così in segretario provinciale della Fimmg Roma commenta l’annullamento della sentenza del TAR contro le USCA.-R “ Il Consiglio di Stato, sezione Terza, ha ribadito come i medici, in scienza e coscienza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, possono continuare ad effettuare visite domiciliari anche in pazienti affetti da Covid19. Cio’ rende giustizia a tutti quei medici che in questi mesi si sono prodigati per assistere, in tutti i modi possibili i propri pazienti. Soprattutto nei piccoli centri e nei Comuni Italiani. Inoltre il Consiglio di Stato sentenzia come i due postulati alla base della sentenza di primo grado, proposto dal sindacato minoritario, siano totalmente errati, anzi hanno determinato un dubbio, che prima dello sciagurato intervento mai nessuno si era posto, ovvero che il medico di medicina generale non fosse stato, nei modi e nelle maniere piu’ adeguate, sulla base della scienza e coscienza professionale, vicino ai suoi assistiti. La sentenza smonta le illazioni e le tesi fallaci ed erronee che hanno indotto in errore il TAR del Lazio. La Fimmg Lazio ed i medici specializzandi in Medicina Generale “ continua Bartoletti “che hanno ricorso al Consiglio di Stato hanno difeso e difenderanno sempre nell’interesse dei cittadini l’autonomia decisionale del medico. La Giustizia italiana, nel suo massimo organismo decisionale amministrativo riconoscendo fondate le nostre argomentazioni, principi intoccabili dell’esercizio della professione medica, nell’esclusivo interesse degli assistiti che qualcuno ha tentato di limitare sono state di fatto definite dal il Consiglio di Stato, campate in aria e senza fondamento, cioè “mere illazioni”. La Fimmg Roma, ribadisce” continua il segretario “ come la miglior garanzia per il sistema sanitario sia un medico responsabile, libero da qualsiasi condizionamento, senza vincoli a “fare” od a “non fare”. Spiace solo che le illazioni e le erronee teorie abbiano determinato errori di valutazione da parte di organismi giudicanti ed errori interpretativi da parte di autorevoli colleghi, che se avessero avuto piu’ tempo nel valutare realmente fatti e circostanze avrebbero sicuramente espresso altri giudizi. Inoltre la strumentalizzazione della prima sentenza, oggi cassata, ha provocato un ingiustificato allarme nella categoria e nella cittadinanza, il che ci porta a dover valutare tutte le possibili azioni da intraprendere nei confronti di chi ha usato volontariamente, consapevolmente e dolosamente e chi ha supportato argomenti ritenuti inconsistenti, a fini diversi e strumentali da quello di combattere la pandemia in corso. La medicina generale,” conclude Bartoletti “ sia pur tra e normi difficoltà sta facendo la sua parte, in scienza e coscienza ed in piena sicurezza. Il Consiglio di Stato, oggi, potremmo dire, ha rimesso “la chiesa al centro del villaggio”, l’autonomia decisionale medica è salva come la relazione fiduciaria medico paziente. Giustizia è fatta. Continuiamo a lavorare piu’ sereni di prima.”
Categoria: Sanità | Tag: assistiti, autonomia professionale, bartoletti, Fimmg, illazioni, RF, riverflash, sentenza del consiglio di stato, sistema sanitario, Tar del Lazio, uscar R
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