AG.RF 12.06.2014 (ore 16:20)
(riverflash) – In Italia la Camera dei Deputati ha votato contro l’abolizione dei richiami vivi, con i voti determinanti del PD, schierato a fianco della Lega Nord. In Lombardia la caccia è una tradizione, soprattutto nel bresciano dove nei ristoranti c’è un abbondante uso di uccelli impallinati nei piatti tipici, ma anche in Toscana e Veneto la caccia è ancora diffusa.
L’Europa ha aperto una procedura d’infrazione su questo e il voto di oggi ci farà andare incontro a nuovi costi che graveranno sulle tasche degli italiani. Il MoVimento 5 Stelle aveva proposto un emendamento alla legge 157 del 1992, che vietava la pratica dei richiami vivi che è stato respinto a larga maggioranza. Una decisione a scapito della vita, della dignità di migliaia di uccelli migratori che ogni anno vengono catturati per fare da esca nella caccia, e, non in ultimo, a discapito delle tasche degli italiani.
Gli uccelli utilizzati come richiami vivi sono catturati, rinchiusi in piccole gabbie e sottoposti per tutta la vita a una detenzione durissima. Questo segna la fine della loro libertà e l’inizio di un’esistenza di sofferenze.
L’utilizzo degli uccelli come richiami è una pratica particolarmente crudele legata alla caccia. Colpisce ogni anno migliaia di piccoli uccelli migratori come allodole, cesene, merli, tordi, colombacci e pavoncelle. Vengono infatti utilizzati dai cacciatori, in autunno e inverno, come esche sonore per attirare altri uccelli selvatici da abbattere a fucilate.
Un autentico maltrattamento a questi animali. Gli uccelli detenuti in queste condizioni possono subire conseguenze gravissime, dalla morte quasi immediata allo sviluppo di malattie causate dall’immunosoppressione da stress; ma possono subire anche traumi fisici e alterazioni causate dall’essere sottoposti a trattamenti farmacologici a base di testosterone, per obbligarli a cantare anche fuori dal periodo riproduttivo.
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