28 Gen 2015
I COLORI DELL’ESTONIA IN MOSTRA AL VITTORIANO DAL 29 GENNAIO
AG.RF 28.01.2015 (ore 10:42)
(riverflash) – L’Estonia è un paese nordeuropeo giovane, dinamico e in rapido sviluppo, dove scoprire paesaggi naturali intatti, cibi biologici ed eccellenze sia nella tradizione che nella tecnologia. Dona serenità la sua natura intatta e vitale, ricolma di aria pulita, acque rinfrescanti, coltivazioni biologiche, preservata anche grazie all’inventiva e alle conoscenze della sua popolazione. C’è sufficiente spazio e audacia in Estonia per trasformare le buone idee in realtà. Con varie attività, workshop e performance vengono mostrate ai visitatori le bellezze dell’ambiente e delle foreste estoni (che costituiscono anche un’ideale esperienza turistica), le opportunità offerte dalla scienza e dalla tecnologia e le più pregiate caratteristiche del Paese, piccolo e unico, ben capaci di imprimersi nella memoria. Il Padiglione pensato per l’Expo si estende su un’area espositiva complessiva di 1.010 metri quadri, in cui l’attenzione dei visitatori è rivolta su due aspetti: tecnologia e sostenibilità. E’ costruito con materiali ecologici e sostenibili, per il 50% riciclati.
La mostra
Dal 29 gennaio al 12 febbraio l’Estonia si presenta al pubblico italiano con la mostra “I colori del Nord. L’arte estone tra il 1910 ed il 1945 dalla collezione di Enn Kunila” nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano (Ala Brasini, via san Pietro in Carcere).
La collezione di Enn Kunila, una delle più grandi del suo genere nell’Europa nordorientale, è costituita da opere realizzate tra il 1900 e il 1945, il periodo d’oro della pittura estone, durante il quale ha avuto origine la pittura professionale nazionalista, che ha rapidamente raggiunto un altissimo livello artistico. Come tale, la raccolta di Kunila fornisce un’idea dei vari processi di sviluppo di alcune tendenze in questo piccolo paese dell’Europa settentrionale. La mostra, il cui progetto espositivo è di Tõnis Saadoja, introduce gli sviluppi del modernismo estone attraverso 45 opere di 19 celebri autori della prima metà del XX secolo quali Konrad Mägi, Nikolai Triik, Hans Laikmaa e molti altri. E’ focalizzata particolarmente sulle varie possibilità dell’uso del colore.
«Si può dire che tutti i dipinti della collezione di Kunila sono orientati al colore. In termini di stile – spiega il curatore della mostra, Eero Epner – fanno soprattutto riferimento al post impressionismo, anche se una certa parte di essi è riferibile al realismo e all’astrattismo. Il paesaggio, e parlando in maniera più ampia, la natura, appare come la loro principale fonte di ispirazione. La ritrattistica della prima metà del XX secolo costituisce un gruppo separato. La laboriosa intensità dei dipinti, la scelta di soggetti rustici e di scenari normali, su una scala emotiva che va dalla gioia alla melanconia – sentimento che è considerato il tratto nazionale caratteristico degli estoni – riflesso peraltro nei ricorrenti dipinti delle diverse stagioni, proprio perché i ritmi della natura ci hanno inculcato il senso della temporalità di ogni cosa: tutto questo dovrebbe essere messo in evidenza. Questo nucleo certamente non trae origine dalla perifericità dell’arte della pittura estone, ma forma piuttosto una parte organica della linea di sviluppo fondamentale nella storia della pittura estone. Tutte le opere della collezione di Kunila riguardano questi aspetti, mentre gli anni della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) devono essere sottolineati separatamente, quando le precedenti linee di sviluppo nella pittura erano state distillate in modo eccezionalmente puro durante solo quei particolari anni: dipinti modernisti “pittoreschi”, con enfasi sul colore e il cui oggetto sono la vita o la natura idilliaca di tutti i giorni».
La mostra vuole mettere in evidenza anche il legame che si instaurò tra gli artisti estoni e l’Italia nel corso del secolo che va dal 1840 al 1940. In particolare l’isola di Capri e Roma hanno attirato la loro attenzione. Ants Laikmaa racconta la storia di come avesse previsto di fermarsi a Capri solamente per un giorno, e di come la bellezza dell’isola lo avesse “costretto” a fermarsi lì per un anno e mezzo. Anche Konrad Mägi passò molti mesi in Italia agli inizi del 1920. Questo periodo è considerato, nell’insieme del lavoro creativo di Mägi, una nuova fase ascendente. L’Italia lo ispirò in tal misura che l’arte estone della pittura si arricchì di spettacolari, eccezionali serie di rappresentazioni di gondole veneziane, parchi di Roma, e misteriosi edifici capresi. La mostra documenta come gli artisti estoni innamorati dell’Italia ne hanno descritto le bellezze naturali utilizzando tecniche artistiche moderne. Dice il critico Arnaldo Colasanti che «studiando questa mostra abbiamo capito che la pittura estone non aveva soltanto un atteggiamento di grande fedeltà rispetto alle grandi capitali europee alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, ma soprattutto aveva la necessità di saper vivere il proprio tempo, di diventarne sua contemporanea».
La mostra sarà inaugurata giovedì 29 gennaio alle ore 18,30 alla presenza di S.E. l’Ambasciatore della Repubblica d’Estonia in Italia Celia Kuningas-Saagpakk, del segretario generale del Ministero della Cultura Paavo Nõgene e del vice commissario del padiglione estone a Expo Milano 2015 Andres Kask.
Nei giorni 6, 7 e 8 febbraio il critico e storico dell’arte estone prof.ssa Liis Pählapuu terrà delle visite guidate gratuite in lingua inglese (con traduzione in italiano) alla mostra “I colori del Nord” (ore 11 e ore 18). Per prenotazioni contattare Ülle Toode (335.1268574, ufficio.stampa@italiaestonia.org).