29 Dic 2016
Ciao Franca: leader di stile e Signora della Moda Italiana
di Valentina Riso (AG.RF 29.12.2016) ore 22:55 (riverflash)Franca Sozzani, la persona più importante nella moda italiana è morta a Milano a 66 anni lo scorso 22 dicembre.
È stata la Fondazione Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino, di cui Sozzani era presidente, a rendere nota la notizia della scomparsa della giornalista, direttrice di Vogue Italia e di tutti i periodici in lingua italiana con il marchio Vogue.
Malata da tempo di cancro, avrebbe compiuto 67 anni il 20 gennaio. Era direttrice dell’edizione italiana di Vogue dal 1988, che aveva reso una delle riviste di moda più influenti al mondo. Negli anni Sozzani era diventata responsabile di tutte le riviste che ruotano attorno a Vogue, finendo per influenzare profondamente il mondo della moda: ha reso famosi fotografi come Bruce Weber, Peter Lindbergh, Ellen von Unwerth e Paolo Roversi, valorizzato molti nomi importanti della moda italiana, da Gianni Versace a Giorgio Armani, di cui era stata anche molto amica, e lanciato modelle e stilisti emergenti.
Sozzani è apparsa per l’ultima volta in pubblico alla cerimonia di consegna dei premi del British Fashion Council a Londra, il 5 dicembre scorso, dove ha ricevuto lo “Swarovski Award for Positive Change” per il suo impegno nel rendere la moda un luogo più vario e inclusivo.
La sua carriera iniziò per caso, rispondendo a un annuncio di lavoro del gruppo editoriale Condé Nast, senza avere nemmeno idea di cosa trattasse quell’offerta. Ha finito per ribaltare la storia del costume, inventando un modo nuovo per raccontare visivamente la moda. A 22 anni si sposò, divorziò dopo tre mesi mentre era incinta e iniziò a lavorare come segretaria. Divenne redattrice di Vogue Bambini e nel 1980, a trent’anni, passò a dirigere Lei, un femminile dedicato alle ragazze; tre anni dopo assunse la direzione anche della versione maschile, Lui.
Franca Sozzani è riuscita nel tempo a stravolgere le sue riviste in colossi: nel 1994 diventa anche Direttore Editoriale della Condé Nast, che sotto di lei rafforza ancora di più la sua posizione nel settore; consigliera fidata dei più grandi creatori, una sua parola può spostare investimenti da milioni di euro, e lei usa questa sua capacità anche in altri campi: lo fa per esempio con Convivio, evento biennale di shopping per sostenere la ricerca contro l’AIDS, o con il sostegno allo IEO, la fondazione creata da Umberto Veronesi per finanziare la ricerca sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia, di cui è presidente dal 2013. Patrocina la Vogue Fashion Night Out, la notte bianca dello shopping che attira ogni edizione milioni di curiosi in tutto il mondo e “Who’s on Next?”, concorso per stilisti emergenti organizzato assieme ad AltaRoma che la trasforma, se ancora ce ne fosse bisogno, nel nume tutelare delle nuove generazioni.
Sozzani è ricordata soprattutto per le posizioni spesso controcorrente nel settore e per la capacità di stupire con copertine e servizi fotografici d’impatto. Nel 2008, per esempio, pubblicò sull’intero numero di luglio soltanto servizi con modelle nere, accompagnandoli con editoriali e articoli che denunciavano il razzismo nel mondo della moda. Lo stesso fece nel giugno 2011, con il servizio principale intitolato “Belle vere” e dedicato alle modelle cosiddette “curvy”, cioè con una taglia dalla 48 in su. Spesso Sozzani e Vogue hanno trattato temi delicati e dibattuti come la chirurgia plastica, la violenza domestica e il rispetto dell’ambiente. Ha anche rischiato di venire licenziata più volte da Condé Nast, dato che alcuni temevano che le sue scelte potessero allontanare gli inserzionisti o essere viste con preoccupazione dai pubblicitari.
” (…) Sono una donna che lavora e lavora parecchio e si e’ battuta per cose che ha voluto, anche rischiando, per tre volte mi stavano licenziando, ma se fai un lavoro in cui credi e hai la fortuna che ti riconoscono le cose che hai fatto si forse a quel punto hai potere, che vuol dire che hai vinto tu nell’esporre le tue idee. (…) Penso che le difficoltà vadano superate, non voglio farmi prendere dal panico”, diceva a settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, aggiungendo ”ho tanti sogni,non ho mai smesso di sognare e creare progetti. Voglio fare altre cose non solo essere seduta in una prima fila a vedere vestiti”.
“Nessuno come Franca Sozzani ha saputo immaginare una realtà diversa e raccontarla attraverso un esercizio quotidiano di gusto e fantasia. Ha dato al suo destino la forma che ha voluto e che non lasciava nessuno indifferente. Mi mancherà non cercare più la sua presenza nel buio della sala” ha commentato lo stilista Giorgio Armani in merito alla scomparsa dalla storica direttrice.
Toccante è, inoltre, l’articolo redatto da Anna Wintour in un toccante omaggio sul sito di Vogue America http://www.vogue.com/13514942/anna-wintour-remembers-franca-sozzani/
A settembre è stato presentato alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia il documentario Franca. Chaos and Creation, che racconta la sua storia ed è girato dal suo unico figlio Francesco Carrozzini, fotografo di moda e di personaggi famosi.