AG.RF 12.09.2014 (ore 19:54)
(riverflash) – I cani di Roma non hanno più la loro piscina, dove potevano giocare gratis rinfrescandosi nell’acqua limpida. Gratis, ribadiamo senza biglietti da pagare o tessere da sottoscrivere. Una piscina di 50 metri, larga 5 metri, in una zona bonificata dagli insediamenti abusivi, che significa baraccopoli. Un’area che ogni anno viene sommersa dalle piene del Tevere che lasciano fango limaccioso e portano via scale e recinzioni. La passione di chi l’ha pensata e voluta l’ha rimessa in piedi ogni primavera. Ma adesso piscina e prato circostante sono chiusi, vietati agli animali domestici. Solerti i vigili della Polizia Municipale hanno posto i sigilli, ordinanze di chiusura inchiodate agli alberi e nastro giallo di plastica a isolare l’area. Custodia preventiva? Forse, ma sono sempre gli animali a pagare. Per fortuna non in modo drammatico come è successo in Trentino con l’orsa Denize, ma sono loro a pagare.
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