AG.RF.(Maura Peripoli).09.02.2019
“riverflash” – Tutto facile per la Roma, ieri sera contro il Chievo: finalmente una vittoria, netta, senza ombre e senza stress e soprattutto, senza incassare gol. Un “sereno” risultato che potrà tornare utile per affrontare con meno timore, la partita di Champions contro il Porto (martedì sera all’Olimpico – ore 21). E’ finita 3 a 0 per i giallorossi, per una volta senza ombre né paure perché la squadra di Di Francesco, ha battuto con merito i veneti, che si sono arresi troppo facilmente, rischiando anche l’imbarcata nel secondo tempo. I tifosi giallorossi, presenti ieri sera al Bentegodi, non hanno però dimenticato ancora la brutta figura di Firenze in Coppa Italia ed hanno iniziato subito con la contestazione contro giocatori e dirigenza, salvando solo “l’aggancio” alla Lazio al quarto posto, che sicuramente non potevano fallire. I giocatori erano attesi “al varco”, osservati speciali dal pubblico, che vedeva come unica possibilità, la vittoria. La Roma però ce l’ha fatta, giocando bene, con autorevolezza, non rischiando nulla, con un i gol di El Sharaawy , “super”Dzeko” (7,5 in pagella) e Kolarov. Di Francesco ha scelto per il match il “suo” modulo preferito, il 4-3-3, quello che più gli si addice, mandando in campo la 31esima formazione in 31 partite stagionali, anche perché ha dovuto fare i conti con numerosi infortuni: privi all’ultim’ora di Olsen e Manolas, rimpiazzati da Mirante e Marcano, ha schierato Nzonzi e Cristante a centro campo con Zaniolo, mentre Dzeko viene arretrato parecchio trasformandosi quasi in trequartista e consentendo a Schick (che uscirà nella ripresa per un problema muscolare al flessore) di accentrarsi dalla fascia destra. Di Carlo ha invece replicato, tornando alla difesa a quattro con Frey a destra e inserendo a centrocampo Leris e di Dioussé, con Pellissier in attacco. Non c’è stata partita, perché già al nono minuto del primo tempo, la Roma era avanti con un bellissimo tiro angolato di El Shaarawy. La squadra di Di Carlo accusa il colpo e nulla può contro la determinazione dei giallorossi, che raddoppiano al 18esimo del primo tempo con Dzeko. Poi il solito black out dopo il secondo gol, (questa volta più breve e innocuo fortunatamente) e un paio di decisive parate di Mirante (degno sostituto di Olsen), su Djordjevic e Dioussé e la Roma ritorna a spingere, allungando ancora con Kolarov, che sigla in definitivo 3 a 0. Un risultato quello ottenuto che “dovrebbe” dare convinzione alla squadra e aggiungere morale per il prossimo importante impegno di martedì sera: ieri sera dunque, i giallorossi hanno vinto e convinto, hanno centrato il fondamentale obiettivo di non perdere terreno davanti alle inseguitrici, di provare a far cambiare idea ai tifosi e ritrovare il giusto cammino: “Spero che i miei giocatori abbiano tenuto qualche gol per la partita contro Il Porto – ha commentato Eusebio Di Francesco a fine partita – ho visto momenti evolutivi nella gestione del risultato e di questo sono contento e mi è piaciuta la compattezza della squadra, soprattutto in difesa, dove non abbiamo rischiato quasi nulla”. L’inchino di Kolarov dopo il gol, ha lasciato molti dubbi tra i tifosi giallorossi: “Credo che abbia fatto un grande gesto per chiedere scusa ai tifosi. Ricordo che questo ragazzo ha giocato un mese con le infiltrazioni e arrivava la mattina al campo senza riuscire a camminare. A volte si può dire qualcosa sbagliando ma lui risponde sul campo e mi auguro dia ancora continuità. Su di lui non c’è discussione sulla sua professionalità e sull’uomo. Tutto a posto dunque: per la partita di Champions le “giuste” premesse sono state create, ma come reagirà la squadra, nessuno è in grado di dirlo: questa “pazza” Roma, come nessun altro, è in grado di passare “dalle stalle alle stelle” in un minuto.. con la speranza che questa volta, siano le stelle a brillare…
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