2 Giu 2013
CHE COS’E’ UNA SIERODIAGNOSI? >>
(riverflash) – Quando un individuo viene contaminato da un batterio, un virus, un fungo o un parassita, mette in funzione una serie di meccanismi di difesa. Uno di tali meccanismi è la fabbricazione di anticorpi circolanti nel sangue, dove possono essere dosati. Questi anticorpi sono specifici della malattia o del germe che ne ha provocato la sintesi.
Un’assenza di anticorpi significa quindi che il soggetto non è stato contagiato. La presenza di anticorpi può essere dovuta a un’infezione recente o essere il residuo di un contagio precedente. Per differenziare le due situazioni, si effettuano molti dosaggi successivi. Alcuni anticorpi hanno di per sé una funzione di protezione dalla la malattia, altri sono i segnali degli effettivi meccanismi di difesa.
Il medico ha numerosi motivi o occasioni di chiedere una sierodiagnosi: per confermare una diagnosi suggerita dall’esame clinico senza prova sierologia, ad esempio in caso di morbillo, di alcune parassitosi dell’apparato digerente, di sifilide atipica, di AIDS.
Quando l’esami clinico lascia aperte varie possibilità: per esempio una toxoplasmosi e una mononucleosi che producono entrambe l’ingrossamento dei linfonodi. Prima di una vaccinazione, per evitare di vaccinare un soggetto già protetto. Per seguire l’evoluzione di una malattia e l’efficacia della terapia. Per pazienti non immunizzati che non possono essere vaccinati, come le donne all’inizio della gravidanza che non possiedono anticorpi contro il morbillo o la toxopalsmosi, malattie benigne perla madre ma che possono essere molto pericolose per il feto. Nei donatori di sangue, per eliminare il rischio di trasmettere un’epatite o l’AIDS.
di Lauretta Franchini (AG.RF. 02.06.2013)