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CESARE PREVITI PERDE LA CAUSA PER DIFFAMAZIONE CONTRO WIKIPEDIA

previti cesareAG.RF 28.03.2014 (ore 08:03)

(riverflash) – Una carriera significativa conclusa con una condanna penale quella di Cesare Previti, finito in galera (2 giorni). Presidente della Polisportiva Lazio dal 1990 al 1992, senatore di Forza Italia nel 1994, ministro della Difesa poi senatore berlusconiano fino al 2006, quando si dimise per essere giudicato colpevole nei processi IMI-SIR e Lodo Mondadori.

Fu lui a vendere a Silvio Berlusconi Villa San Martino di Arcore, perché amministratore dei beni di Annamaria Casati Stampa di Soncino, figlia del conte Camillo, morto suicida. Dal 2007 è interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, ma a Roma frequenta circoli d’elite che rifiutano l’iscrizione ad altri pregiudicati, ma non a lui.

Se apre porte che non si aprono ad altri, Previti fatica oggi a vincere in Tribunale. Aveva, infatti, citato in Tribunale la Wikimedia Foundation, la fondazione che gestisce l’enciclopedia online Wikipedia, per “avere fornito un luogo che consente la pubblicazione di contenuti presumibilmente diffamanti”. Secondo Cesare Previti, ministro della Difesa del governo Berlusconi, infatti, l’articolo sulla sua persona era “un pettegolezzo pseudo giornalistico pieno di affermazione inessatte e diffamanti e alimentato dall’opera di soggetti assolutamente inattendibili”. Per il Tribunale di Roma, che ha dato ragione alla Wikimedia, le accuse di Previti si sono rivelate assolutamente infondate.

A dare notizia della vittoria è la stessa Wikimedia che, in una nota sul blog ufficiale, ricostruisce l’intera vicenda. La casa, che era stata avviata il 30 gennaio 2013, si è “conclusa il 20 giugno scorso quando il Tribunale di Roma ha espresso parere contrario rilevando che, ai sensi delle leggi italiane, la Wikimedia Foundation è un fornitore di hosting piuttosto che di contenuti e come tale non può essere ritenuta responsabile dei contenuti scritti dagli utenti individuali”.

Inoltre, il Tribunale di Roma, ha anche rilevato che la Wikimedia Foundation “è esplicita sul fatto che, data la natura aperta e fluida dei progetti, non può garantire l’accuratezza dei contenuti disponibili su Wikipedia”. Pertanto, il Tribunale – si legge ancora nella nota – ha concluso che il ruolo della comunità di utenti (piuttosto che della Fondazione) nella creazione di contenuti, bilanciato dalla capacità del signor Previti di segnalare le proprie rimostranze direttamente alla comunità, solleva la Wikimedia Foundation dall’obbligo di fornire garanzie di accuratezza”. 

Comprensibile gioia da parte della Wikimedia. “Decisioni come questa, sottolinea la Fondazione, aiutano a garantire la sopravvivenza di Wikipedia, ed è per questo motivo che la decisione non è solamente una vittoria per la Wikimedia Foundation, ma anche per tutti coloro che usano i progetti di Wikimedia”.

Fonte: www.today.it

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