di Andrea Pranovi (AG.RF. 04.08.2014) (ore 09,00) (riverflash) – Dopo anni di lotte dei comitati di quartiere e di controversie in tribunale, lo scorso maggio sono state abbattute quattro antenne del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria di Radio Vaticana a Cesano, periferia nord di Roma. Il Comitato “Bambini senza onde”, in prima linea dal 1998 sulla questione dell’inquinamento elettromagnetico nella zona, continua la sua battaglia: “noi chiediamo alle istituzioni chiarezza sui progetti di abbattimento e sulle nuove tecnologie che sostituiranno le vecchie – ha dichiarato il portavoce del comitato Augusto Rossi -. Non vogliamo entrare nel merito dei lavori, ma solo essere informati per evitare che si verifichino nuovi casi di inquinamento”. E intanto a preoccupare i residenti di Cesano c’è l’indiscrezione pubblicata dal quotidiano Il Tempo, secondo il quale sarebbe in fase di valutazione l’ipotesi di realizzare il nuovo ecodistretto proprio nei terreni di Santa Maria di Galeria, attualmente di proprietà del Vaticano.
Dopo le lamentele di molti cittadini della zona che sostenevano di ascoltare il segnale di Radio Vaticana dal citofono, dal telefono e da altri apparecchi elettrici e alcuni esposti per le malattie che sarebbero state causate dal presunto superamento dei limiti di emissione delle onde elettromagnetiche, la vicenda giudiziaria sulle emissioni della radio della Santa Sede ebbe inizio nel 1999. Nel 2002 il processo venne sospeso, in quanto il Tribunale di Roma dichiarò l’incompetenza per un difetto di giurisdizione legato ai Patti Lateranensi. Con la sentenza n. 23262 del 24 febbraio del 2011, la Cassazione confermò in toto la sentenza pronunciata il 14 ottobre di due anni prima dalla Corte di Appello di Roma, che aveva dichiarato prescritto il reato di “gettito pericoloso di cose” per il cardinale Roberto Tucci, direttore dell’emittente dal 1985 al 2001, e per il cardinale Pasquale Borromeo, ex direttore generale di Radio Vaticana deceduto nel luglio del 2009, ma al tempo stesso aveva stabilito il diritto delle associazioni e degli abitanti di Cesano che si erano costituti parte civile ad un risarcimento danni.
Resta ancora aperta invece la seconda inchiesta giudiziaria, aperta nel 2001 dalla Procura di Roma per omicidio colposo sulle morti in alcune zone di Roma Nord per leucemia tra il 1994 e il 2000, nella quale sono indagati Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici per Radio Vaticana e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco ed Emilio Roberto Guarini della Marina Militare, in quanto l’indagine riguarda anche il MariTele (Centro di Telecomunicazioni ed Informatica della Marina) de La Storta. Nell’ambito di questo procedimento nel 2005, su richiesta del giudice per le indagini preliminari Zaira Secchi, fu disposta una perizia, firmata dal professor Andrea Micheli. Nella perizia, conclusa nel 2010, si parla di “un’associazione importante, coerente e significativa, tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini”.
Un’altra tappa importante della vicenda fu rappresentata dall’annuncio da parte di padre Federico Lombardi, direttore della radio della Santa Sede, della cessazione, a partire dal 1° luglio 2012, di “tutte le trasmissioni in Onde medie e quelle in Onde Corte verso la maggior parte dell’Europa e delle Americhe, che sono le regioni del mondo in cui la ritrasmissione dei programmi da parte delle radio locali cattoliche e l’accesso tramite Internet sono più sviluppate”. La decisione non soddisfò pienamente il Codacons, che in una nota la definì un “provvedimento tardivo, oltre che una ammissione di colpa da parte dell’emittente”. Nei mesi successvi, nonostante la riduzione delle emissioni, continuarono le segnalazioni di casi di malattie da inquinamento elettromagnetico nella zona di Cesano.
A maggio del 2014 vengono abbattute quattro antenne, ciascuna alta 120 metri. Padre Federico Lombardi, intervistato da Corriere.it, ha precisato che “l’attività delle cosiddette ‘quattro torri’ era stata drasticamente ridotta fin dall’agosto 2001: il loro utilizzo era rimasto molto limitato e assolutamente inferiore alla finalità per cui il sistema era stato costruito. Era quindi previsto da diverso tempo lo smantellamento e ora si è riusciti ad attuarlo”. Fabio Rollo del Comitato Bambini senza onde ha commentato così l’abbattimento del traliccio: “è un momento storico, una cosa del genere non è mai successa”. La consigliera del XV Municipio Agnese Rollo ha invece dichiarato che “la direzione della Radio Vaticana deve assumersi la responsabilità di comunicare alla cittadinanza quando e in quanto tempo verranno effettuate le operazioni di smantellamento”. Per quanto riguarda i tempi della demolizione dell’impianto padre Lombardi ha spiegato che “quando la necessità di trasmissioni in onde corte si sarà notevolmente ridotta anche nelle aree più povere che oggi continuiamo a servire, non avremo più motivo di continuare. È uno sviluppo graduale”.
In una recente intervista al mensile L’agone, Augusto Rossi, uno dei fondatori del Comitato Bambini senza onde, ha affermato: “non credo che si arriverà alla dismissione poiché, per motivi religiosi, politici o tecnici, sarebbe impossibile raggiungere alcuni territori con altre tecnologie”. In merito all’eventuale realizzazione di un ecodistretto nei terreni di Santa Maria di Galeria, Rossi ha definito questa possibilità “inverosimile dal momento che Comune di Roma e Vaticano dialogano solo attraverso il filtro del Ministero degli Affari Esteri. Inoltre il territorio di Radio Vaticana è divenuto parte integrante dello Stato del Vaticano grazie ad un’appendice inserita nel ’90 nei Patti Lateranensi. Che il Vaticano possa restituire così più di 400 ettari è veramente improbabile”.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..