29 Ago 2013
CERTIFICATI SPORTIVI: E’ CAOS PER 6MLN DI ISCRITTI IN PALESTRA
“riverflash” – Sono circa 6mln gli sportivi italiani iscritti nella palestre, che sono pronti a riprendere la loro attività dopo la pausa estiva, senza alcun obbligo di presentare il certificato medico, “ma ciò non significa che i certificati scompariranno del tutto. Infatti molte palestre e strutture sportive, stanno continuando a richiedere quello di sana e robusta costituzione, rilasciato dal medico di base, proprio per ‘mettersi al sicuro’”. Queste sono le parole di Paolo Adami, presidente della Fiaf (Federazione italiana aerobica e fitness) il quale ha voluto chiarire la posizione dei titolari delle palestre, in merito alle polemiche che hanno accompagnato l’approvazione del decreto che rivede il sistema di certificazione medico sportiva voluto dall’ex ministro della Salute Balduzzi. Ma anche i medici e i pediatri hanno chiesto chiarezza in merito alla questione; l’obbligo del certificato, rimane invece per chi pratica sport a livello non agonistico agonistico, (gli alunni che seguono attività parascolastiche organizzate dagli istituti, dal Coni o società affiliate e chi partecipa ai Giochi della gioventù). Per questi ragazzi, i medici di base o i pediatri, dovranno inoltre stabilire, dopo anamnesi e visita, se questi ultimi necessitano di ulteriori accertamenti quali l’elettrocardiogramma, come riporta l’emendamento introdotto in Senato ad agosto che ha abrogato l’obbligo di certificazione per l’attività ludico-motoria e amatoriale previsto dall’art.7 del Dl Balduzzi sullo sport inserito nel “Decreto del fare”. I dati più recenti, riportano che gli iscritti nelle palestre italiane, sono circa 6mln e il 90% dell’attività sportiva praticata rientra in quella definizione di ludico-motoria amatoriale che, insieme a quella non agonistica e agonistica, classifica gli utenti del settore. Il legislatore non ha mai previsto per chi pratica il tennis, il calcetto o il nuoto in maniera occasionale, di dover dimostrare di essere in buona salute. Quindi sta al buon senso di ognuno di noi, non mettere a rischio il proprio fisico e sottoporsi, se fa sport in modo amatoriale ma continuativo, a esami e test per prevenire pericolose situazioni di salute.