21 Feb 2013
CASTEL GANDOLFO E MONASTERO MATER ECCLESIAE: DOVE VIVRÀ PER 2 MESI IL SIGNOR RATZINGER, EX-PAPA
(riverflash) – Tra pochi giorni avranno effetto le dimissioni rassegnate da Papa Benedetto XVI che trascorrerà i prossimi due mesi nella Villa Pontificia di Castel Gandolfo in attesa che vengano terminati i lavori del monastero Mater Ecclesiae, un ex convento di suore di clausura, che diventerà la dimora definitiva del Vescovo di Roma insieme alla sua famiglia pontificia.
Questo monastero, situato all’interno della Città del Vaticano, nei Giardini Vaticani è stato costruito recentemente, tra il 1992 ed il 1994 laddove si trovava un edificio in disuso della Gendarmeria Vaticana con accorpata la vecchia residenza dei giardinieri.
Il monastero fu voluto da Papa Giovanni Paolo II, desideroso di avere un gruppo monastico di suore all’interno della Città del Vaticano affinché pregassero per il pontefice e per la Chiesa in generale.
Per Statuto era prevista l’alternanza quinquennale di ordini monastici differenti. Nel monastero hanno infatti dimorato: le Monache dell’Ordine di Santa Chiara dal 1994 al 1999, le Monache Carmelitane Scalze dal 1999 al 2004, le Monache Benedettine dal 2004 al 2009 e le Monache Visitandine dal 2009 al novembre 2012 data di inizio lavori di ristrutturazione.
Questa sarà la residenza definitiva dell’ex-Papa Benedetto XVI, il luogo prescelto per la meditazione, la preghiera e la lettura. In qualità di Vescovo di Roma percepirà una pensione mensile di 2500,00 euro.
Il Palazzo Pontificio o Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo è invece una residenza papale che si trova all’interno della zona extraterritoriale delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, sui Colli Albani.
L’extraterritorialità delle Ville Pontificie fu riconosciuta con i Patti Lateranensi nel 1929 ed i pontefici erano soliti trascorrevi del tempo almeno una volta all’anno. Il Palazzo è soltanto una piccola parte della più vasta area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle Ville Pontificie.
Le Ville pontificie si estendono sui resti della parte centrale dell’antica residenza di campagna dell’Imperatore Domiziano (81-96 d.C.), che si estendeva per circa 14 chilometri quadrati dalla Via Appia fino a comprendere il lago Albano.
Le Ville si estendono infatti, sui resti della parte centrale della residenza imperiale che includeva, secondo gli studiosi, anche l’Arx Albana, posta all’estremità della collina di Castel Gandolfo, dove ora si trova il Palazzo Pontificio che, un tempo, ospitava l’antica Albalonga. Alla morte di Domiziano la Villa passò ai suoi successori che vi soggiornarono con una certa continuità (Adriano 117-138); Marco Aurelio (161-180); Settimio Severo (193-211).
Attualmente il palazzo viene utilizzato dai papi come residenza nei periodi di riposo e normalmente è chiuso al pubblico, ne è consentito l’accesso al Cortile delle udienze, solo in occasione della recita domenicale dell’Angelus nei periodi in cui il Papa vi risiede. Da questo cortile passando per lo Scalone d’onore si sale al piano nobile del palazzo dove le sale sono disposte secondo l’ordine gerarchico del cerimoniale vaticano.
La prima sala è infatti, il Salone degli Svizzeri o dei Tedeschi, un locale un tempo utilizzato dal corpo di guardia, questa sala è decorata da un altorilievo raffigurante la “Deposizione dalla croce” e da una Madonna settecentesca dell’artista Domenico Corvi.
A seguire la Sala dei Palafrenieri, che ospita i Sediari Pontifici e quella delle Guardie Nobili, nella Sala dei Camerieri di Cappa e Spada sono esposti due quadri di Bartolomé Esteban Murillo e di Guido Reni.
Nella Sala dei Bussolanti è conservata una copia della Bolla papale del Concordato di Fontainebleau del 1801 ed altri ritratti di vari artisti, ci sono poi la Sala del Trono e la Sala del Concistoro con la sua preziosa tappezzeria damascata, pavimenti in marmi policromi ed arazzi.
Vi è infine la Galleria di Benedetto XIV decorata nel settecento con dipinti di Pier Leone Grezzi, da qui si accede alla Cappella Papale di Urbano VIII, con affreschi di Simone Lagi e stucchi dei fratelli Zuccari.
Nelle stanze dell’appartamento privato del Papa in anticamera è esposta una Madonna di Carlo Dolci, nello studio dipinti del Dolci e di Paolo Veronese, in sala da pranzo decori di Angeloni e Cristoforo Unterberger.
In camera da letto ed in Cappella privata dipinti del pittore polacco Rosen mentre nella Sala dello Scalco sono presenti affreschi con nature morte di Salvator Rosa.
Alla fine di questa carrellata di opere d’arte di grande valore artistico non ci resta che augurare a Benedetto XVI un buon soggiorno con la speranza che un giorno Papa magnanimo conceda e renda ufficiale la visita al pubblico del Palazzo Pontificio con l’unico fine di diffondere e promuovere l’arte e la cultura nel mondo!
di Lauretta Franchini (AG.RF 21.02.2013)