23 Gen 2013
CAMBIAMENTO IM/POSSIBILE
Per quale motivo l’Italia si è bloccata in questa situazione politica e manageriale? Non si riesce a cambiare, a rinnovarsi: in politica si vedono sempre le stesse facce. Per avere un governo, si è dovuto fare un governo tecnico, senza scegliere i ministri fra i politici eletti. Cambiano il nome ai partiti ma poi sono sempre gli stessi che li comandano…
I motivi sono due:
- L’attuale legge elettorale, per cui noi elettori siamo chiamati a scegliere uno stemma di partito, poi pensano i suoi leader a mettere in lista i loro amici, sostenitori, parenti ecc.
- Il finanziamento pubblico, che garantisce somme ingenti ai partiti, somme che poi sono a disposizione dei loro leader, che ne dispongono a piacere, senza rendere conto a nessuno.
Per finanziare una campagna politica di propaganda pre-elettorale, occorrono soldi, ma chi li elargisce e a chi? E’ ovvio che i leader dei partiti ora al potere preferiscano finanziare i loro sostenitori per perpetrare la loro leadership e non perdere i privilegi ottenuti.
L’unica eccezione, nell’ultimo mezzo secolo, positiva o negativa che sia stata, è Berlusconi che, essendo ricco, ha potuto finanziarsi la campagna elettorale e farsi un suo partito, con gran disdoro di chi allora deteneva il potere dei partiti convenzionali.
Ora, a parte i vari partitucoli che hanno presentato i simboli al Ministero degli Interni, ci hanno provato questi:
- Renzi, che, guarda caso, non è stato eletto alle primarie del PD ed è stato tacciato da quelli del suo stesso partito di “avere rapporti con la finanza” … ma era chiaro che, se voleva fare il leader del suo partito a livello nazionale, servivano soldi, e, siccome non glie ha dati Bersani, se li è dovuti procurare in altro modo.
- Grillo, che ha pochi soldi suoi ma usa intelligentemente la rete,
- Ingroia, siciliano. Per lui la domanda inquietante è: chi lo finanzia?
Come interpretare i risultati delle elezioni regionali in Sicilia? I tre quarti dei cittadini non hanno dato il voto ai partiti convenzionali: oltre la metà non ha votato ed un quarto circa ha dato il voto al Movimento 5 Stelle.
Da bambini ci hanno spiegato che in democrazia sono i rappresentanti del popolo a governare, ma quanto popolo rappresenta la coalizione che ha vinto in Sicilia? Probabilmente alle prossime elezioni politiche accadrà la stessa cosa: qualche vecchio partito esistente si alleerà in una coalizione poco omogenea, pur di vincere le elezioni, ma poi cosa accadrà? Se la maggioranza degli italiani deciderà di non andare a votare, dopo si dovrà beccare l’inciucio che ne verrà fuori, d’altronde, come si fa a votare quelli che ci hanno portato all’attuale fallimento?
Intervento di Claudio Peretti per gentile concessione