14 Lug 2013
CALDEROLI (VICE-PRESIDENTE DEL SENATO): QUANDO VEDO IL MINISTRO KYENGE PENSO AD UN ORANGO
(riverflash) – Volano insulti pesanti da parte di Roberto Calderoli, leghista vice-presidente del Senato, all’indirizzo di Cecile Kyenge, ministro dell’Integrazione, nata in Congo e divenuta italiana per matrimonio. Insulti razzisti e vigliacchi, pronunciati nei confronti di chi non può rispondere con immediatezza e non vuole scendere sui livelli di chi insulta.
A Treviglio c’era il solito verde delle feste del Carroccio, che governa la Lombardia ma ha ridotto il numero dei suoi rappresentanti al Parlamento di Roma. Dal palco degli oratori Calderoli spara sulla dottoressa Kyenge: “Quando la vedo non posso non pensare a un orango”. Poi un gruppo di leghisti protesta e lui cerca di minimizzare: “È una battuta simpatica”.
Simpatica? Non squallida? Questione di gusti. A Calderoli da la sponda Francesco Speroni, capo delegazione della Lega Nord al Parlamento dell’Unione Europea: “Dal punto di vista fisico Calderoli può anche avere ragione. D’altronde si diceva che Celentano sembrasse uno scimpanzè. I paragoni tra animali e personaggi ci possono stare. Non si tratta assolutamente di razzismo, perché ognuno può dire quello che vuole. La Kyenge? Beh, è rotondella e paffuttela. A me ricorda l’omino della Michelin”.
L’indignazione del PD nelle parole dell’on.Gianni Cuperlo: “Le affermazioni rivolte al ministro Kyenge non sono degne per un uomo che rappresenta le nostre istituzioni. Io penso che dopo quanto accaduto Calderoli dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi”.
Dimissioni da un’alta carica dello Stato che Calderoli non prende in considerazione: “Stiamo scherzando? Non ci penso proprio”. In precedenza lo storico esponente leghista, attuale vice-presidente del Senato, aveva spiegato i contenuti della sua frase incriminata ai microfoni di Radio Capital: “È stata solo una battuta simpatica. Ho parlato in un comizio, la mia battuta si è inserita in un ben più articolato e politico intervento di critica al ministro e alla sua politica. Avevo appena detto che sarebbe un’ottima ministra… in Congo. Va benissimo come ministro ma a casa propria”.
Cecile Kyenge, che oggi è italiana al pari di Roberto Calderoli e l’Italia è quindi la sua casa, ha risposto all’insulto volgare e xenofobo: “Provo rammarico, il confronto politico deve avvenire sul piano dei contenuti, non deve essere fondato sulle offese. Le parole di Calderoli non le prendo come un’offesa personale, ma mi rattristano per l’immagine che diamo dell’Italia. Credo che tutte le forze politiche debbano riflettere sull’uso che fanno della comunicazione”.
Sulla richiesta di dimissioni dalla vice-presidenza del Senato proposta da esponenti del PD, il ministro dell’Integrazione ha risposto: “Non è compito mio, la Lega apra al suo interno una riflessione”.
Il premier Enrico Letta ha stigmatizzato su Twitter le affermazioni del senatore della Lega Nord: Inaccettabili oltre ogni limite le parole di Calderoli. Vai avanti Cecile col tuo lavoro! Siamo con te”.
AG.RF 14.07.2013