3 Ago 2018
BURNING SECRET: UN ALTRO FILM DI KUBRICK PENSATO, SCRITTO E MAI GIRATO
di Marino Demata (RiveGauche)
AG.RF 03.08.2018 – L’esercito degli appassionati di Kubrick è così vasto che ogni notizia che di tanto in tanto trapela sulle sue attività di regista, di sceneggiatore e scrittore di cinema mette in moto un tam tam mediatico di grandi dimensioni. E’ così che nessun giornale o sito web ha osato “non parlare” della ennesima scoperta sulla attività del grande maestro, nella consapevolezza che la sua predilezione per il vivere appartato e lontano dai riflettori può essere stata causa di grandi segreti in vita e di grandi scoperte da quando è scomparso nel 1999.
Oggi stiamo parlando della scoperta, da parte del professore Nathan Abrams dell’Università della Bangor University in Galles, di una sceneggiatura dattiloscritta di Kubrick completa di circa un centinaio di pagine. A tal punto completa che potrebbe essere oggi trasformata in un film senza grandi modifiche. E’ una sceneggiatura tratta dal racconto intitolato Burning Secret (Bruciante segreto) novella scritta nel 1913 dallo scrittore viennese Stefan Zweig e adattata dal regista di Shining nel 1956.
Come tutte le scoperte di questo tipo, molto si deve alla casualità: Abrams era freneticamente impegnato in una ricerca per il suo studio sull’ultimo film di Kubrick Eyes wide shut, ecco capitargli tra le mani il dattiloscritto di Burning secret.
Ogni regista ha materialmente nel suo cassetto o idealmente nella sua fantasia, una serie di film sceneggiati, o pensati, o immaginati, o sognati e comunque mai realizzati. La lista è molto lunga, dal grande Eisenstein a Orson Welles, da Hitchcock a Alain Resmais, ai nostri Sergio Leone, Pasolini, Visconti, Lizzani e tanti altri.
Naturalmente per ogni film sognato c’è un motivo per la sua non realizzazione. Ma nel caso di Burning secret il motivo non è chiaro. La prima supposizione è che si tratta di una storia estremamente scabrosa: un trentenne cerca di ingraziarsi in tutti i modi i favori di un ragazzo di dodicii anni per poter arrivare alla madre.
Una trama che sicuramente contravviene alle rigide regole hollywoodiane e che non poteva essere ben digerita in quei tempi. Si è comunque anche parlato di una ripicca della MGM per il fatto che Kubrick aveva firmato un contratto con la United Artists grazie al quale era nato Orizzonti di gloria.
Insomma una cosa è certa, Burning Secret si aggiunge alla lista già lunga delle opere scritte, sognate e mai realizzate dal Maestro. E come capita spesso in questi casi, dell’opera si impossessò successivamente un altro regista, Andrew Birkin, che la trasformò nel 1988 in un mediocrissimo film, come certamente non avrebbe mai fatto Kubrick.
Anche su questo c’è un precedente. Ci riferiamo a AI: Artificial Intelligence, l’opera sulla quale Kubrick si impegnò moltissimo mettendo in campo eccellenti collaboratori, le cui testimonianze sono raggruppate e visibili oggi in un bel filmato. Artificial intelligence è stata un’opera mancata, i cui connotati sono cresciuti di giorno in giorno. Kubrick si confidava telefonicamente con Spielberg chiedendogli se volesse girare lui il film. Il regista di ET si schermiva dicendo di non sentirsi all’altezza. Ma purtroppo la morte improvvisa di Kubrick diede l’occasione a Spielberg di negare se stesso e di realizzare il suo pessimo film Artificial Intelligence, che non aveva più nulla della poesia e delle tematiche che Kubrick avrebbe voluto dare al film.
Sempre a proposito dei film mancati, ricordiamo anche il film sull’olocausto, The Aryuan papers. Doveva essere girato in Danimarca. Tutto era pronto, ma ancora una volta c’entra in questa vicenda (stavolta in maniera meno colpevole), Steven Spielberg, che fece uscire proprio in quel periodo Schindler List, “bruciando” in pratica il progetto di Kubrick.
Ma il caso più eclatante di tutti è quello del film Napoleon, col qual chiudiamo queste note riallacciandoci proprio a Burning Secret da cui abbiamo preso le mosse. Perché anche nel caso di Napoleon c’è stato un ritrovamento del tutto casuale della sceneggiatura. Siamo nel 1994 e in una miniera di sale nel Kansas fu ritrovata l’opera scritta da Kubrick nel 1969. Essa apparve per un periodo anche sul web, diventando di dominio pubblico, finché non intervenne la società detentrice di tutti i diritti delle opere di Kubrick per impedirne la ulteriore diffusione.
Tra i film sognati e mai realizzati Napoleon era certamente quello al quale Kubrick teneva di più. Tra l’altro aveva la certezza di poterlo realizzare, forte di un impegno e di una promessa della MGM (ancora una volta come in Burning Secret!). E per due anni si era esposto in prima persona anche sul piano economico, con la meticolosità e la cura maniacale con la quale aveva fino ad allora preparato tutti i suoi capolavori. Non tralasciando nulla, come al solito: dalla trattativa con gli Stati di Yugoslavia e Romania finalizzata ad un contratto per utilizzare decine di migliaia di soldati di quegli eserciti, all’utilizzo del più grande storico inglese di Napoleone, Felix Markham, già da lui posto sotto contratto per l’esclusiva delle sue ricerche, ai continui sopralluoghi in tutta Europa per individuare le location più adatte alle scene del suo film. Già individuato anche il protagonista, Jack Nicholson, che aveva ammirato in Easy rider, da lui prenotato per la parte appunto di Napoleone.
Kubrick ha parlato spesso di questo progetto, forse anche di più di un qualsiasi altro film tra quelli veramente realizzati. Ma quali saranno stati i motivi dell’accanimento di Kubrick nel preparare, senza alcuna sicurezza nei finanziamenti, il film su Napoleone? Cosa lo attirava di più delle figura di Napoleone? Credo fondamentalmente due cose: la laicità assoluta, che ha portato Napoleone stesso a scelte estreme e coraggiosissime, che Kubrick ammirava condividendole pienamente (anche quelle della sua vita, non sono state forse anche scelte laiche e coraggiose?), e in secondo luogo la capacità di Napoleone di controllare meticolosamente e personalmente tutto ciò che poteva e doveva essere fatto per vincere le tutte le sue battaglie, con le sole eccezioni di Lipsia e Waterloo. Ebbene quella napoleonica capacità di controllo personale e assoluto dello svolgimento della storia, non si rispecchiava forse nella medesima volontà che aveva il regista di sottoporre tutte le “sue” storie e i “suoi” film al controllo personale e diretto, senza interferenze di nessuno?
Ma, al contrario dell’ultima sceneggiature ritrovata, Burning Secret, in questo caso i motivi della non realizzazione di Napoleon sono ben noti e raccontati dallo stesso regista, che, a pranzo con amici, aveva ricevuto una telefonata dall’America. Erano gli studios MGM. Quando Kunrick tornò al tavolo dai suoi commensali, con voce gelida affermò: “La MGM ha detto che il film costerebbe 40 milioni di dollari (una cifra allora impensabile) e agli americani non importa nulla di Napoleone.”
Fonte: rivegauche-filmecritica.com