21 Apr 2014
BOSTON STRONGER: LA MARATONA UN ANNO DOPO
di Valentina Ruggiu (AG.RF. 21.04.2014 – 22:27) – In 36mila si sono recati a Boston per la tradizionale maratona che dal 1897 richiama migliaia di appassionati. Ad un anno dalla tragedia sembra non esserci traccia di quell’attentato dinamitardo che provocò 260 feriti e 4 morti.
Non un minimo accenno sul sito ufficiale della maratona, non la paura si è impossessata dei maratoneti che, scarpette ben allacciate, si sono presentati in novemila in più rispetto allo scorso anno. Si ricordano però le vittime con un silenzio lungo un minuto prima dell’ inizio della gara, che, per le misure di sicurezza adottate, è stata ribattezzata la “maratona blindata“: 40 check point, 3.500 agenti della polizia e 100 telecamere dislocate lungo tutto il percorso.
A vincere è stato l’americano di origine eritrea Meb Keflezighi seguito dalla Keniota Rita Jeptoo, prima per le donne.
La vittoria di Meb, che ha completato il percorso in 2h 08’36”, è duplice e dall’alto significato simbolico. Era dal 1983 che un americano non vinceva la gara. Con Meb sul podio è salito l’intero popolo americano che ancora una volta non si è lasciato abbattere, sfidando a testa alta il terrorismo nonostante quelle ferite che dal 2001 rimangono quiescenti sotto la pelle. Sulla pettorina del corridore i nomi delle quattro vittime: Martin Richard, Krystle Campbell, Lu Lingzi e l’agente di polizia Sean Collier. “Con la sua forza e il suo coraggio s’è rimessa a correre”, così si è espresso il presidente Barack Obama che ha definito la città “simbolo della rinascita“.