AG.RF.(MP).27.04.2015
“riverflash” – Una specie di persecuzione. Gli italiani vengono sottoposti quotidianamente ad un vero e proprio bombardamento di telefonate, relative ad offerte e promozioni di tutti i tipi: dai gestori telefonici, alle enciclopedie, a qualsiasi altra “tipologia” di offerte. Si tratta di una specie di stolking, soprattutto per il fatto che, nulla viene richiesto dal “povero” utente che viene disturbato ad ogni ora (quelle preferite sono l’ora di pranzo e cena) e non sa più come districarsi dal problema. Tuttavia esistono dei trucchi per sottrarsi a tutto ciò, che illustriamo di seguito: per prima cosa, occorre provvedere alla rimozione della propria utenza telefonica dagli elenchi a disposizione di chi effettua la promozione, e questo lo si può fare chiamando semplicemente il proprio gestore. Un’altra possibilità è quella di iscrivervi , al Registro Pubblico delle Opposizioni, in modo da restare visibile nell’elenco, ma rendere il primo recapito ancora consultabile ma non più utilizzabile a fini promozionali. Scegliendo la seconda strada si esercita il diritto, previsto dal Codice della Privacy, ad opporsi al trattamento dei suoi dati personali a fini promozionali. Il servizio, è totalmente gratuito e vi si può accedere tramite cinque modalità: modulo elettronico sul sito, posta elettronica, telefono, lettera raccomandata o fax. Se il recapito è riservato, però, non è possibile iscriversi al Registro delle Opposizioni e, di conseguenza, per evitare le telefonate dai call center bisogna esercitare i normali diritti del Codice della Privacy chiedendo direttamente al promotore che è il titolare del trattamento, come ha ricevuto i dati ed eventualmente chiedere la cancellazione.
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