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BOLIVIA: APPROVATA LEGGE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

SUCRE (RIVER FLASH)-  La camera dei deputati della Bolivia ha approvato ieri la “Ley Integral para Garantizar a las Mujeres una vida libre de Violencia”, con la quale si spera di porre un freno agli alti tassi di violenza di genere che si registrano nel paese.

Il testo è stato approvato una settimana dopo la morte della giornalista Hanalí Huaycho, uccisa presumibilmente da suo marito, un poliziotto, in presenza del figlio di cinque anni. Huaycho aveva più volte denunciato i maltrattamenti subiti, e il caso ha particolarmente commosso l’opinione pubblica boliviana.

Il femminicidio sarà punito con almeno 30 anni di carcere e senza alcun diritto all’indulto. Altri tipi di reati contro le donne, sempre che l’aggressore non sia recidivo, saranno puniti con tre anni di reclusione, multe, detenzioni nel weekend, lavori comunitari e arresti domiciliari.

In base ai dati dello UN Women, la Bolivia è attualmente il paese latinoamericano “con i livelli più alti di violenza fisica contro le donne e il secondo dopo Haiti per violenza sessuale”. Il boliviano Centro de Información y Desarrollo de la Mujer (Cidem) rivela che dall’inizio dell’anno sono state assassinate 30 donne, mentre nel 2012 sono state 104.

Per violenza contro le donne, precisa il disegno di legge, si intende “ogni azione o omissione che provochi la morte o la sofferenza di una donna (…) danno fisico, sessuale e psicologico ad una donna (…) ogni azione che generi un pregiudizio al suo patrimonio o alla sua occupazione per il solo fatto di essere donna”.

Il disegno di legge passerà ora al senato -come alla camera dei deputati, anche qui il governo ha la maggioranza- e se verrà approvato in entrambe le camere, sarà infine sottoposto al presidente Evo Morales.

“Non possiamo più permettere l’indolenza dell’attuale  sistema giudiziario; dobbiamo cambiare questo regime penale che sino ad oggi non ha preso in considerazione l’applicazione di meccanismi forti e precisi per condannare e punire qualsiasi tipo di violenza contro le donne”, ha dichiarato.

“È importante che i familiari, i fratelli, i genitori ed i vicini che sono testimoni di queste violenze non mantengano un atteggiamento di complicità silenziosa”, ha sottolineato il vicepresidente boliviano, Alvaro Garcia Linera che ha richiamato  a denunciare i casi di  violenza fisica e sessuale contro le donne.

 

 

F.T. AG.RF. 21.2.2013

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