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BIOTERRORISMO: “ITALIA PRONTA, PROTOCOLLI GIA’ AVVIATI PER SCONGIURARE IL RISCHIO”

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AG.RF.(MP).28.11.2015

 “riverflash” – E’ stato presentato a Roma, il Libro Bianco delle Malattie Infettive, un network sanitario che punta a promuovere nuove politiche sanitarie per risolvere le emergenze presenti.”Al momento da un punto di vista teorico siamo pronti, ma purtroppo non possiamo prevedere scenari ed esigenze qualora si presentasse un’emergenza” – ha dichiarato il Prof. Massimo Andreoni ideatore della pubblicazione della SIMIT   “E’ importante mantenere un alto stato di allerta”, ha aggiunto il Prof. Massimo Galli. “Si tratta di un problema complesso ma reale – ha dunque affermato il Prof. Massimo Andreoni, Past President SIMIT, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali – Esistono varie possibilità di armi biologiche per sviluppare  il bioterrorismo: un problema che deve essere discusso e affrontato e debitamente considerato dalle istituzioni: attualmente esistono diversi tavoli, a diversi livelli, promossi dal Ministero e delle Forze armate che hanno affrontato i temi e le priorità emerse, e negli anni passati sono stati creati dei protocolli per intervenire e dei master per istruire in caso di intervento”. Ma qual è allora l’ipotesi per poter affrontare un eventuale attacco di bioterrorismo? “Sicuramente quello di dotarsi di una rete di malattie infettive: è questo l’unico sistema per poter affrontare gravi problemi e emergenze. I protocolli di intervento coinvolgono nord, centro e sud, perché includono istituzioni distribuite su tutto il territorio nazionale. Abbiamo poi dei centri di riferimento, gli ospedali Sacco e Spallanzani, qualora si verificassero delle dispersioni di agenti biologici che richiedono il contenimento in zone ad altissima capacità di isolamento”. “Maneggiare un agente bioterroristico – ha chiarito il Prof. Massimo Galli – non è cosa semplice neanche per chi fosse abituato o avesse intenzione di farlo. Anche nell’eventualità tragica di un kamikaze, il rischio più evidente è rappresentato dal trasporto, e sta nel raggiungere la posizione giusta nei tempi giusti, e il rischio di fallire nell’attacco è altissimo. La cosa apparentemente più semplice potrebbe essere attaccare le fonti idriche, ma sarebbe più conveniente farlo con mezzi chimici piuttosto che con tossine, batteri e microorganismi capaci di provocare un’epidemia. Si potrebbe infine – conclude Galli – sviluppare un attacco per via aeree, ma anche in questo caso servono strumenti adatti. Quindi direi che, il rischio diquesta tipologia di attacchi con simili armi è basso, ma è importante mantenere, al contempo, un alto stato di allerta e l massima attenzione”.

COS’E’ IL LIBRO BIANCO DELLE MALATTIE INFETTIVE  – Il Libro Bianco delle Malattie Infettive, redatto dalla SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, approfondisce numerosi temi strettamente connessi alla cronaca e alle emergenze di questi ultimi anni: dalle malattie e ai fenomeni migratori, alle cure per l’epatite, all’Ebola. Poi, l’emergenza vera è rappresentata dalle nuove infezioni emergenti, quello dell’HIV e dell’epatite, la preoccupazione delle infezioni da germi multiresistenti verso i quali non c’è contromisura. Inoltre il Libro affronta, per la prima volta in Italia, due argomenti di grande interesse: statistiche economiche, costi, governance e ottimizzazione delle risorse e come gestire al meglio, i fondi, i pazienti infetti nei reparti di malattie infettive, e la creazione di una vera e propria rete infettivologica nazionale in grado di confrontarsi con tali urgenti problematiche.  “Il XXI secolo vedrà un’enfasi sempre crescente nel campo delle malattie infettive, quarta causa di morte, sia perché alcune infezioni emergenti e/o riemergenti continueranno a sfidarci, sia perché la globalizzazione ha condotto a una consapevolezza e, di conseguenza, a un impegno maggiori nell’affrontare il terribile carico delle malattie infettive nei Paesi in Via di Sviluppo”, ha precisato Andreoni, a cui si deve la promozione e il coordinamento dell’iniziativa volta ad aprire un nuovo capitolo nell’approccio terapeutico delle malattie infettive in Italia.

LO SCENARIO ITALIANO – Il futuro della salute globale è, allo stato attuale, particolarmente incerto, anche in considerazione dell’emergenza di infezioni quali Ebola, Sars, influenza aviaria, chikungunya e H1N1. Ma non possiamo abbassare la guardia di fronte a pandemie come l’AIDS, né si può trascurare l’impatto che potrebbero avere in Paesi del nord del mondo, altre patologie infettive quali l’encefalite da morso di zecca, la west Nile fever, la dengue e il monkeypox. Nello scenario qui rappresentato, il Libro Bianco presenta uno strumento utile per supportare il Sistema sanitario nazionale e per renderlo migliore.

 OBIETTIVI DEL LIBRO BIANCO – I dati ISTAT evidenziano che in Italia più di 20mila decessi ogni anno sono causati da epatiti croniche, cirrosi ed epatocarcinoma. Ogni anno l’1-2% di soggetti con epatite cronica va incontro a cirrosi e il 4% dei cirrotici muore, nel 75% dei casi in seguito allo sviluppo di un epatocarcinoma. Ma sarebbe urgente intervenire anche sulle infezioni nosocomiali: in Italia sono stimati 5-7mila decessi annui, con un costo annuo di circa 100 milioni di euro. Il nuovo network sanitario quindi, punta a promuovere nuove politiche sanitarie per risolvere le problematiche presenti e per anticipare quelle future.

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