28 Set 2013
BERLUSCONI RITIRA I SUOI MINISTRI, SALTA IL GOVERNO LETTA DELLE LARGHE INTESE
AG.RF 28.09.2013 (***)
(riverflash) – Crisi di governo. Fine delle larghe intese. Silvio Berlusconi, come aveva fatto con il governo Monti, fa saltare il tavolo alla vigilia del suo 77esimo compleanno. Il Cavaliere di Palazzo Grazioli ha ritenuto inaccettabile l’ultimatum di Enrico Letta e ha chiesto ai ministri PdL di dimettersi. Conferma le parole del suo capo Alfano: “I ministri Pdl rassegnano le proprie dimissioni”.
Salta la mediazione di Napolitano, 88enne padre delle larghe intese, che si è affannato a trovare una soluzione alla decadenza da senatore del patron di Mediaset. In mattinata il Presidente della Repubblica aveva ventilato ipotesi di amnistia o indulto. Secondo Berlusconi non è la sua uscita dal Parlamento la causa della crisi, ma la decisione dell’aumento dell’Iva:
“Ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l’opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani.
La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”.