AG.RF.(MP).19.12.2015
“riverflash” – 373 no, 129 sì. E’ finita così la “telenovela”, sul presunto conflitto di interessi del ministro per le riforme Maria Elena Boschi, dal quale era scaturita la mozione di sfiducia individuale, presentata dal Movimento 5Stelle. Tutto era scaturito dalle 4 banche salvate, in una delle quali era coinvolto il padre della Boschi, ex vicepresidente della Banca Etruria: ieri dunque, il ministro ha affrontato l’aula, parlando a braccio e ribadendo, come già dichiarato nei giorni scorsi: “Se le accuse fossero vere mi dimetterei” e “amo mio padre, “ma se ha sbagliato deve pagare”. E ancora, ha terminato il suo discorso, sottolineando che “la realtà dei fatti è molto più forte del qualunquismo, della demagogia e del populismo”. Ma il Movimento 5Stelle non ci sta: Alessandro Di Battista si è letteralmente scagliato contro la Boschi, dichiarando che “il suo conflitto di interessi è grande come una banca”, a causa della posizione del padre Pier Luigi e del fratello Emanuele, che “hanno avuto rapporti professionali e di dipendenza” con Banca Etruria. “In particolar modo Pier Luigi Boschi è stato consigliere di amministrazione e, fino al febbraio 2015, anche vice presidente del medesimo consiglio di amministrazione” e sottolineando che “gli italiani sono stufi di essere presi in giro”. Insomma, la vicenda sembra archiviata, i dubbi no…. mentre Matteo Renzi parla di boomerang contro il Movimento 5Stelle, il caso non è chiuso… e la barca va…..
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