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AUSTRALIA: UN “ MIX” DI TRADIZIONI

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AG. RF. (Viola Maria Garzoni Provenzani) 14/10/2013

(Riverflash) –  La colonizzazione britannica del tardo Settecento, da un lato, ha portato in Australia uomini, tradizioni, culture, valori di stampo europeo e ha permesso uno sviluppo di matrice occidentale, dall’altro ha dato il via prima a una tormentata convivenza tra aborigeni e coloni, poi ai problemi connessi ai legami tra questi ultimi e la madrepatria. Il XX secolo è invece coinciso con l’arrivo di centinaia di migliaia di persone tra italiani, turchi, libanesi e asiatici, fenomeno che ha definitivamente reso questo immenso Stato la terra di un multiculturalismo fuori dal comune. A intricare ulteriormente i fili di questo melting-pot etnico, si è aggiunta la forte influenza dello stile di vita statunitense. E’ curioso sapere che in questo continente coesistono un folclore europeo e uno aborigeno. Il più vistoso è indubbiamente quello di origine europea. La storia della colonizzazione inglese ha assunto aspetti tali da determinare nello stesso tempo un’adesione a tradizioni di vita inglese e un’avversione per l’originaria madrepatria. Lingua, usi e costumi, feste, passioni sportive sono sostanzialmente inglesi, anche se hanno subito alcune modificazioni più o meno accentuate. Nelle campagne, dove nonostante ogni modernità sussiste il mito dell’allevatore (molto simile al cow-boy nordamericano) con la sua atmosfera pionieristica, si è instaurato un sistema di vita che per certi lati richiama quello degli Stati Uniti d’America, forse per una certa somiglianza del processo di colonizzazione. Le piccole città rurali hanno quindi elaborato un tipo di folclore di origine piuttosto recente e, tuttavia, dall’impronta molto forte. Lotterie nazionali e corse di cavalli riflettono forse un’originaria sete di ricchezza manifestatasi nella “corsa all’oro”, che anche in Australia ha avuto i suoi momenti da epopea. Avvenimento nazionale è l’annuale Melbourne Cup, la più importante corsa di cavalli australiana; ma le manifestazioni ippiche nel Paese si contano a centinaia. Numerosissime sono pure le manifestazioni simili ai rodei americani, dove si esibiscono gli spericolati buckjumpers, domatori di puledri selvaggi.

Ma notiamo la profonda adesione alla tradizione anglosassone soprattutto nel modo di festeggiare il Natale. In Australia il Natale cade nella stagione tipicamente estiva, in un clima e in un’atmosfera quindi che per molti versi differiscono dalle caratteristiche del Natale a cui siamo abituati. L’aspetto che però più risalta all’occhio è la specifica aderenza alle tradizioni inglesi, che ancora permangono in tutta la loro vitalità. Così è per esempio per la colazione di Natale, che è composta da un menu piuttosto ricco e che sembrerebbe essere più adeguata per il rigido inverno tipico dell’ambiente anglosassone.

Una delle tradizioni che sono derivate dall’Europa è quella del Boxing day, che è messa in atto il 26 Dicembre. Il nome della festa fa riferimento alla lotta che si instaura tra chi chiede e chi dà la mancia natalizia e si tratta di un giorno completamente dedicato agli amici. Si possono organizzare divertenti pic nic o si può decidere di assistere a una competizione sportiva. Nel tradizionale dolce che si prepara per il Natale si nascondono un ditale d’argento, una carta da gioco e una piccola moneta. Il ditale è di buon auspicio per la serenità dei coniugi, mentre gli altri due oggetti sono in grado di portare fortuna e ricchezza.

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