di Enrica Mosca (AG.RF 28.10.2015) ore 14:11
(riverflash) – Nei mesi scorsi si è discusso a lungo sulla questione dell’assenteismo Atac, di regola, ogni mese, l’azienda chiama l’Inps circa 8 volte per verificare lo stato di salute dei suoi dipendenti, nel mese di gennaio 2014, invece, è stata chiamata circa 200 volte, e dopo 23 controlli fiscali, ha constatato che quasi in un caso su tre, c’era qualcosa che non andava, infatti, parecchi dipendenti “malati”, non si sono fatti trovare a casa per la regolare visita fiscale. Questa situazione ha notevolmente insospettito l’Atac che ha provveduto prendendo nuove decisioni in merito. L’azienda, ha infatti deciso di voler dare un taglio a questo assenteismo ingiustificato elaborando nuovi contratti e nuove regole. In particolar modo, in accordo con le organizzazioni sindacali, si è deciso di collegare la retribuzione all’effettiva produttività, i bonus che prima venivano emessi in maniera automatica, sono ora collegati alla reale presenza e produttività dei dipendenti. Inoltre, sono stati semplificati i contratti eliminando 75 voci retributive, essenzialmente, chi lavora non subisce nessuna riduzione della retribuzione a differenza di chi è meno presente. Grazie a queste nuove disposizioni, l’azienda è riuscita ad ottenere più ore di lavoro effettive e una diminuzione dei costi del personale. Già nel mese di ottobre, si è verificato un deciso crollo del tasso di assenteismo che è calato del 20%, mentre il tasso dell’assenteismo per malattia si è ridotto del 30%.
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