AG.RF 04.06.2014 (ore 11:12)
(riverflash) – Il «Mose», barriera di dighe mobili per impedire l’acqua alta e conseguenti danni a Venezia, è diventato una mangiatoia per politici dal forte appetito. È quanto sostiene la Procura della città lagunare al termine di un’indagine della Guardia di Finanza.
Le accuse sono di corruzione, concussione, riciclaggio. L’indagine della Finanza era partita tre anni fa, era andata avanti e nel 2013 c’era stato l’arresto eccellente di Piergiorgio Baita, amministratore delegato della Mantovani, società padovana colosso nel campo delle costruzioni.
Richiesta di arresto per Giancarlo Galan, esponente di Forza Italia come Scajola, in galera a Roma, come Dell’Utri in attesa di estradizione dal Libano all’Italia per scontare 7 anni di reclusione, e come Matacena, latitante in Dubai. Viene da riflettere su quanto si disse sul PdL, diventato Popolo dei Ladri. Galan è un esponente di punta con una carriera formidabile: governatore della Regione Veneto, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (2010/2011), ministro dei Beni Culturali (2012). Attualmente Galan, padovano di 58 anni, è senatore di Forza Italia.
Nell’inchiesta sui soldi rubati all’Italia grazie ai lavori sul «Mose», Forza Italia non è sola. Come nella “mangiatoia” Expo 2015, sono coinvolti anche esponenti del PD, il partito del premier Renzi, che vuole fare le riforme con il sostegno di Forza Italia. Viene da chiedersi: “In che mani siamo?”.
Questa mattina del 4 giugno sono scattate le manette ai polsi di Giorgio Orsoni (PD), sindaco di Venezia, Renato Chisso (PdL), assessore regionale alle Infrastrutture al terzo mandato, Giampietro Marchese (PD), consigliere regionale, Franco Morbiolo, presidente della Coveco, cooperativa impegnata nel progetto «Mose», Roberto Meneguzzo, amministratore della Palladio Finanziaria spa e il generale in pensione Emilio Spaziante.
Ricordiamo che sono accuse da provare nei confronti degli arrestati eccellenti e l’arresto è solo una misura precauzionale per evitare inquinamenti di prove. Le persone indagate potrebbero risultare innocenti al termine dell’inchiesta.
Il denaro distratto dai fondi per il «Mose», secondo l’accusa, veniva portato da Claudia Minutillo, imprenditrice ed ex segretaria personale di Galan, a San Marino dove i soldi venivano riciclati da William Colombelli grazie alla propria azienda finanziaria Bmc. Le Fiamme Gialle avevano scoperto che almeno 20 milioni di euro, così occultati, erano finiti in conti esteri d’oltre confine e che, probabilmente, erano indirizzati alla politica.
I lavori del «Mose» non sono ancora completati, ma l’80% è stato eseguito. Tra giugno e settembre 2012 è stato ultimato il posizionamento dei 9 cassoni di alloggiamento delle paratoie della barriera di Lido nord e si sta procedendo alla connessione degli impianti tra un cassone e l’altro. Per la stessa barriera, sono ultimate le prime paratoie e gli elementi maschi delle cerniere: a marzo 2013, quattro di queste paratoie sono arrivate a Marghera e sono state collegate ai maschi delle cerniere (l’elemento femmina e il gruppo di aggancio sono già installati nei cassoni posizionati nel fondale di bocca); tra giugno e luglio, le stesse quattro paratoie sono state affondate e allacciate ai cassoni di alloggiamento, già posizionati sott’acqua, e a ottobre sono state messe in funzione per verificarne l’esercizio (le cosiddette “prove in bianco”); a novembre è iniziato il varo dei cassoni di alloggiamento per la barriera sud della bocca di Lido, che sono stati costruiti alla bocca di Malamocco.
Nel 2014 saranno completate entrambe le barriere della bocca di porto del Lido; contemporaneamente, si procederà con il varo e il posizionamento dei cassoni di alloggiamento per le barriere alle bocche di Malamocco e Chioggia, per poi procedere all’installazione delle paratoie e ultimare il sistema «Mose» nel 2016.
Vuoi essere il primo a lasciare un commento per questo articolo? Utilizza il modulo sotto..