AG.RF 22.04.2015 (ore 10:26)
(riverflash) – Succede che un uomo arrivato in Italia su un precario barcone, senta l’affare di facilitare la circolazione in Europa dei profughi dall’Africa. Si chiama Asghedom Ghermay e viene dall’Eritrea. La polizia ha scoperto che su una sua carta PostPay sono transitate consistenti somme di denaro nel periodo compreso tra maggio e luglio 2014. L’Italia non è una meta definitiva che sognano le persone in fuga dall’Africa per motivi economici o politici. Meglio puntare al nord Europa, ma un profugo non ha i documenti per circolare, non fa parte dei Paesi Schenghen. Per andare in Germania Asghedom Ghermay chiedeva dai 500 ai 1.000 euro, per Svezia e Danimarca il prezzo saliva da 1.000 a 1.500 euro. I cosiddetti clienti li trovava nei centri di accoglienza, tra coloro che già avevano attraversato con successo lo stretto di Sicilia. In Libia il contatto per chi vuole arrivare in Europa passando per l’Italia è un etiope che si fa chiamare Ermias. La Polizia italiana conosce i numeri di telefono che utilizza per il suo sporco lavoro e ci sono le intercettazioni dei colloqui con Ghermay, che è il 15esimo arrestato del 24 ricercati nell’operazione «Glauco II». I trafficanti di uomini, probabilmente con complicità di italiani, riescono a trovare posto a costo zero nei centri di accoglienza per i loro clienti diretti al nord Europa. Quando arrivano i soldi vengono mandati nei Paesi prescelti. Un importante giro di soldi. La disperazione di chi scappa diventa un indotto per guadagnare. Giovedì 16 aprile Asghedom Ghermay è stato fermato all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino, dove era in attesa di un volo per la Germania. Del resto Ghermay aveva un regolare permesso di soggiorno valido fino al maggio 2019. Lui stesso era arrivato in Sicilia con i barconi degli scafisti e al centro di accoglienza di Mineo gli venne accettata la richiesta di asilo politico.
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