AG.RF.(redazione).15.01.2017
“riverflash” – Il Cdm ha approvato i decreti e ora le Unioni Civili, diventano legge ed è stato dato anche il via libera al “secondo round” della Buona Scuola, due riforme che erano rimaste “indietro”. Il premier Gentiloni è rientrato al lavoro, dopo essere stato dimesso dal Gemelli a seguito dell’angioplastica ed ha subito voluto che si andasse aventi nelle riforme che “non devono fermarsi”, tanto per rassicurare chi temeva un rallentamento dell’esecutivo in seguito al malore che lo aveva colpito nei giorni scorsi. Confermati anche tutti i vertici militari, incluso il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette indagato per l’inchiesta Consip. Ricoverato martedì sera, il premier ha voluto dare un segnale evidente, con la sua presenza in Cdm, delle sue buone condizioni di salute. Ecco perché, all’ordine del giorno della riunione, c’erano questi due argomenti fondamentali, in continuità su cio che aveva avviato il governo Renzi e cioè, appunto, Unioni Civili e Buona Scuola. Sul riconoscimento delle unioni gay sono state varate le norme di stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale. L’iter è stato quindi concluso e le unioni sono legge; ora non resta che aspettare la valutazione delle commissioni parlamentari competenti per l’ok definitivo dell’ esecutivo. Sull’educazione di genere fino ai 6 anni e il divieto di bocciatura alle elementari c’è stata una discussione tra il ministro Valeria Fedeli e Angelino Alfano, sul primo punto, e tra la titolare della Scuola e Orlando sul secondo, ma alla fine si è trovata una mediazione. Confermate le missioni internazionali e prorogati anche i vertici militari: il capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Danilo Errico ed il comandante generale dei Carabinieri, Tullio Del Sette, indagato per l’inchiesta Consip ma difeso, insieme al ministro Luca Lotti, da Gentiloni che gli ha confermato piena fiducia. La proroga di Del Sette ha scatenato l’immediata reazione del M5S che ha chiesto subito la revoca della nomina.
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