24 Gen 2013
APPLE: TITOLO IN CADUTA LIBERA
ROMA (RIVER FLASH)- Il titolo Apple continua a soffrire: in appena due mesi il suo valore è sceso di un quarto. Anche ieri le azioni del colosso dell’informatica cedevano a Wall Street quasi quattro punti percentuali intorno a 509,70 dollari (388 euro).
E pensare che dal 2008, anno dell’inizio dell’orribile crisi finanziaria globale, Apple aveva visto moltiplicarsi per sette la sua capitalizzazione.
Ora, invece, sembra che le prese di beneficio non accennino a fermarsi. Soltanto nel mese di agosto la società fondata da Steve Jobs e attualmente guidata da Tim Cook ha battuto il record del maggior valore di borsa di tutti i tempi negli Stati Uniti, che era stato messo a segno dalla rivale Microsoft nel 1999 durante la bolla di internet. Una crescita che pareva inarrestabile: in settembre il titolo Apple ha toccato il picco di 705 dollari, per un valore complessivo di 663 miliardi di dollari (504,70 mld euro), una cifra equivalente al 20% del pil francese.
I problemi sono cominciati quando i vertici del gruppo hanno comunicato che il tasso di margine operativo, nell’ultimo trimestre dell’anno, sarebbe stato inferiore rispetto ai trimestri precedenti. Le azioni sono state bersagliate dalle vendite, con il culmine da quattro anni a questa parte (-6,4%) toccato nella seduta del 5 dicembre.
Le questioni sul tappeto sono di varia natura.
La prima è legata agli scambi azionari. Nell’imminenza di un innalzamento del prelievo fiscale sulle plusvalenze mobiliari negli Usa, previsto con l’anno nuovo, chi detiene titoli Apple da molto tempo è invogliato a realizzare, almeno in parte, i guadagni maturati.
Un altro elemento riguarda il fatto che Apple ha abituato il mercato a risultati straordinari. Il margine operativo raggiungeva ultimamente il 40%: un livello insolito nel settore dei produttori di beni elettronici. Grazie alla spinta di Jobs, la società aveva dimostrato di poter creare il proprio mercato, visto che le sue continue innovazioni assicuravano un continuo aumento del fatturato. Adesso tutti si chiedono se la mancanza del genio del fondatore non costituisca il tallone d’Achille: i nuovi timonieri riusciranno a inventare prodotti geniali come l’iPhone e l’iPad?
Ciononostante, gli analisti si spingono a pronosticare una ripresa del titolo nel corso del 2013, una volta che le incombenze fiscali saranno state onorate. In molti scommettono su un obiettivo di prezzo a oltre 752 dollari entro il prossimo anno, circa il 40% in più dei corsi attuali.
(F)