AG.RF.(MP).12.01.2015
“riverflash” – APM (Alleanza per la Professione Medica), si schiera contro il comma 566 della Legge di Stabilità, che “limita” il ruolo e le competenze dei medici, perché solleva questioni che non possono essere affrontate con poche righe, senza ulteriori approfondimenti sui ruoli di tutte le professioni sanitarie. “ Oggi, con il comma 566 si è voluto dare una copertura legislativa alle sperimentazioni regionali avviate in questi anni”, ha dichiarato Riccardo Cassi, portavoce di APM. Per rispondere a spinte corporative non si è voluto attendere la delega, prevista dall’articolo 22 del Patto della Salute, che deve ridefinire in modo organico la gestione delle professioni nel SSN. La norma che viene fuori dal comma 566, non è chiara – ha proseguito Cassi – si fa riferimento alla competenza del medico “in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, trascurando il fatto che la prevenzione, la diagnosi, la cura e la terapia sono per loro natura attività non riconducibili ad un unico singolo atto. APM nel suo manifesto ha già ribadito che è in capo al medico la responsabilità di tutte le decisioni relative alla salute del paziente, superando un’artificiosa separazione tra attività assistenziale ed attività diagnostica terapeutica. APM nella quale è rappresentato tutto il mondo del lavoro medico condanna questa fuga unilaterale in avanti e chiede che si arrivi rapidamente alla definizione delle competenze delle singole professioni sanitarie, riaffermando concretamente il ruolo centrale del medico quale garante della salute dei cittadini”.
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