9 Apr 2016
Anteprima italiana al Trento Film Festival: «Giovanni Segantini – Magia della luce»
AG.RF 09.04.2016 (ore 08:40)
(riverflash) – Pittore, anarchico, emarginato, clandestino: Giovanni Segantini è stato tutto questo, ed è riuscito a creare opere monumentali che celebrano un’immagine ideale della natura e del paesaggio alpino. Nel corso della sua vita è salito sempre più in alto alla ricerca di una luce sempre più pura, e la morte l’ha colto a soli 41 anni proprio in un rifugio di montagna in Engadina, all’altezza di 2700 metri.
Reduce dal successo nelle sale cinematografiche di Svizzera (dove ha registrato oltre 60mila spettatori), Germania e Austria, recente vincitore per la Miglior Biografia al Festival International du Film sur l’Art 2016 di Montréal, e sull’onda degli oltre 200mila biglietti staccati a Palazzo Reale di Milano in occasione della recente mostra su Segantini, arriva per la prima volta in Italia al 64ª Trento Film Festival «Giovanni Segantini – Magia della Luce» di Christian Labhart. Un prezioso e appassionante ritratto del maestro trentino, tra le figure più carismatiche della pittura europea di fine Ottocento.
Segantini, nato ad Arco in provincia di Trento nel 1858, ha trascorso una vita intensa e tormentata, che lo ha portato a cercare e ricreare nei suoi quadri la vertigine dell’altitudine. Giovanni Segantini – Magia della luce offre uno sguardo sulla sua difficile infanzia e adolescenza, condivide i processi e le crisi interiori affrontate come artista, esplora i rapporti contraddittori con l’amore materno e l’erotismo, e su tutto la sua disperata lotta contro la morte.
Le parole di Segantini riemergono da lettere e diari, affidate nella versione tedesca alla voce di Bruno Ganz, e in quella italiana, che si vedrà al festival, a quella del grande attore ticinese Teco Celio, premiato per la sua carriera al Festival del Film Locarno 2015.
Un percorso nell’anima ferita e tra le celebri opere di un artista unico, narrato dalle sue lettere e accompagnato dalle immagini dei luoghi della sua vita, tra Arco e la Svizzera.
All’anteprima al Trento Film Festival, martedì 3 maggio alle ore 21.00 al Cinema Vittoria, seguiranno altre due proiezioni in provincia di Trento, grazie a un’inedita collaborazione tra il festival e le istituzioni museali trentine che preservano e valorizzano l’opera di Segantini: il film verrà replicato mercoledì 4 maggio a Rovereto presso l’Auditorium Fausto Melotti (ore 20.45, ingresso € 5,00) in collaborazione con la rassegna cinematografica “Settearti” del Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento e il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e giovedì 5 maggio ad Arco, paese natale di Segantini, all’Auditorium Giovanni Paolo II (ore 20.45, ingresso libero), in collaborazione con Comune di Arco, Comune di Riva del Garda e MAG Museo Alto Garda.
Tutte le proiezioni vedranno la partecipazione dell’autore.
Christian Labhart
Nato a Zurigo nel 1953, ha iniziato a lavorare come direttore della fotografia e assistente operatore per la Condor Film AG. Dal 2000 lavora come regista indipendente. Ha realizzato diversi documentari tra cui Kinder in Kosova (2001), Die Brücke von Mitrovica (2003), Manes Sperber – ein treuer Ketzer (2005), Zum Abschied Mozart (2006), Appassionata (2012) e Yasin darf nicht sterben (2014).