AG.RF.(redazione).26.11.2019
“riverflash” – E’ una scoperta tutta italiana quella del team di ricercatori della Fondazione EBRI “Rita Levi-Montalcini“ riguardo all’alzheimer: si tratta di una molecola che ‘ringiovanisce’ il cervello bloccando la malattia nella prima fase: è l’anticorpo A13, che favorisce la nascita di nuovi neuroni, contrastando così i difetti che accompagnano le fasi precoci della malattia, tanto che viene ridotta la nascita di nuovi neuroni nel cervello adulto. Lo studio è stato pubblicato recentemente sulla rivista Cell Death and Differentiation. “L’importanza di questa ricerca è duplice – hanno spiegato i ricercatori – da un lato dimostriamo che la diminuzione di neurogenesi anticipa i segni patologici tipici dell’ Alzheimer, e potrebbe quindi contribuire ad individuare tempestivamente l’insorgenza della malattia in una fase molto precoce; dall’altro, abbiamo anche osservato nel cervello del topo, l’efficacia del nostro anticorpo nel neutralizzare gli A-beta oligomeri proprio all’interno dei neuroni”. Proprio in questo studio, per la prima volta, sono stati intercettati e neutralizzati i singoli “mattoncini tossici” responsabili delle placche extracellulari di A-beta (l’attuale bersaglio terapeutico della malattia di Alzheimer), prima che provochino un danno neuronale irreversibile. Questa ricerca pone dunque le basi per lo sviluppo di nuove strategie utili per la diagnosi e la terapia di questa malattia neurodegenerativa, anche se la cautela è d’obbligo.
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