AG.RF.(Claudio Peretti).22.05.2016
“riverflash” – Ma per quale motivo dobbiamo ringraziare un sindaco che, con la sua insipienza si è dimesso, o meglio, è stato costretto a dimettersi e quindi ha fatto commissariare il comune di Roma?
Il motivo è semplice: “non tutto il male viene per nuocere” e, grazie alle sue dimissioni il municipio di Roma è stato commissariato e si è insediato il Commissario Tronca. Lui, in poco tempo, ha scoperto tante di quelle magagne da fare rabbrividire anche i più disonesti amministratori del bene pubblico.
Prima ha scoperto che l’amministrazione dei beni del comune di Roma non conosce quali e quante proprietà immobiliari ci siano, poi ha scoperto che ci sono centinaia e forse migliaia di appartamenti affittati a prezzi irrisori, di qualche ordine di grandezza al di sotto del valore attuale degli affitti (e questo è quanto meno strano e stupido in un comune con un debito superiore ai 7 miliardi di Euro). Poi, avendo chiamato Raffaele Cantone, che presiede l’autorità nazionale anti corruzione, a verificare i contratti stipulati fra il comune e le imprese private, si è concluso che nessun contratto fra il 2012 ed il 2014 (gli unici anni verificati, d’altronde) è stato stipulato secondo le normali regole e procedure per garantire la correttezza delle gare ed una sana concorrenza (per dirla in parole povere questo significa che tutti gli appalti sono stati dai agli amici ed agli amici degli amici).
Poi ha scopeto che il normale assenteismo degli impiegati comunali è di 5000 al giorno su un totale di 25000 dipendenti, con una percentuale romana del 20% contro una media nazionale del 6%.
Che significa tutto questo? Significa che chiunque sarà il nuovo sindaco non riuscirà a fare nulla contro questo malaffare. Il malaffare radicato nel comune di Roma è gestito e generato da qualche migliaio di dipendenti, per cui non basterà neppure che il nuovo sindaco insedi i suoi fidati: quanti ne potrà inserire, qualche decina? Per questa ragione il nostro comune, in cui, non lo dimentichiamo, funzionava alla grande “Mafia Capitale”, non potrà essere amministrato correttamente se resteranno le regole che ne hanno permesso il dilagare e la diffusione.
Chi ci dice che mafia capitale sia scomparsa? Come possiamo esserne certi se le cose non stanno cambiando? Solo il commissario Tronca, che non deve dipendere da nessun partito, ha potuto far venire al pettine una serie di nodi che, stiamo attenti, la recente campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco sta cercando di farci dimenticare.
MORALE della favola? Eccola qui. Con i chiari di luna scoperti da Tronca è chiaro che il comune di Roma è in mano a delinquenti o alla mafia, se preferiamo chiamarla così. Cosa si fa di solito con i comuni in mano alla mafia? Si COMMISSARIANO! Dopo che si è scoperto che gli appalti del comune sono stati tutti stipulati con metodi fuori dalla normale gestione del bene pubblico, cosa aspettiamo a capire che il comune di Roma va commissariato, non per qualche mese, ma per qualche anno!
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