14 Ott 2013
ALITALIA, IL CDA VARA L’AUMENTO DI CAPITALE DI 300 MILIONI DI EURO TRA LE PROTESTE INTERNAZIONALI
ROMA (RIVER FLASH)- L’assemblea dei soci di Alitalia ha varato l’aumento di capitale da 300 milioni di euro annunciato venerdì 11 ma l’esito dell’operazione potrebbe conoscersi solo tra un mese. Questo è infatti il periodo di tempo a disposizione degli azionisti per sottoscrivere la ricapitalizzazione del vettore in crisi di liquidità. Intanto dall’estero arrivano critiche di un “nuovo protezionismo” al governo sulla gestione della crisi della compagnia. Accuse che l’esecutivo respinge: “E’ l’esatto contrario”. Ma l’affondo più duro arriva da British Airways: “Ci aspettiamo che la Commissione europea intervenga per sospendere questo aiuto manifestamente illegale”. A dirlo all’agenzia Ansa è Iag, la holding che controlla la compagnia britannica, Iberia e Vueling. “Siamo stati sempre contrari agli aiuti di Stato”, sottolinea.
Il Financial Times, citando anche Telecom e Finmeccanica, parla di “protezionismo industriale tornato di moda a Roma”. Il giornale ripercorre la vicenda e cita quanto accaduto nel 2008 con il governo Berlusconi: “Il governo ha scelto di ripetere lo stesso errore”, trovando una soluzione che lasci l’azienda in mani italiane. Il risorgere del nazionalismo nell’ambito degli affari “getta un’ombra” sulla sincerità del presidente del Consiglio che ha più volte ripetuto di voler attrarre gli investimenti esteri e ha varato anche l’operazione Destinazione Italia, scrive il Financial Times, concludendo che la strategia di Roma su Alitalia fornisce un messaggio contraddittorio. Immediata replica da Palazzo Chigi: “Non è protezionismo, ma il contrario”: “E’ un’operazione per arrivare a negoziare la fusione con un partner internazionale in condizione di spuntare risultati positivi”. Critiche anche dal Washington Post che parla di vicenda che “incarna il fallimento della politica industriale” dell’Italia.
Per quanto riguarda l’atteso cda, gli occhi sono rivolti a Parigi, dove i vertici di Air France-Klm, socio al 25% di Alitalia, non hanno ancora dichiarato le loro intenzioni. Venerdì 11 il vettore franco-olandese aveva spiegato che le condizioni sarebbero state “molto rigide”. Da Parigi si lamenterebbero della mancanza di trasparenza sulla valutazione di Alitalia e starebbero insistendo su una ristrutturazione molto più pesante convinti che il piano di emergenza non sia sufficiente.