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ALESSANDRO GASSMAN DEBUTTA ALLA REGIA E FA CENTRO!

(riverflash) – Alessandro Gassman bravo! Il nuovo film “Razza bastarda”, con  Giovanni Anzaldo, Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi, Matteo Taranto, Michele Placido, Madalina Ghenea, Carolina Fachinetti (tutti molto bravi), in uscita dal 18 aprile, diretto ed interpretato dal figlio del grande attore, è un pugno allo stomaco di una Società che ha messo la testa sotto la sabbia, per non vedere quello che succede proprio sotto il suo naso.

L’opera prima di Alessandro Gassman è un film realizzato con tanto coraggio, a partire dalla scelta del bianco e nero, che dà allo spettatore quella sensazione di cupo e buio si adatta perfettamente alle vicende, con tanto di cappello alla fotografia. Siamo tornati indietro quando uscì il capolavoro di  Mathieu Kassovitz, vincitore del premio per la miglior regia al 48º Festival di Cannes, “L’odio”, con un giovanissimo e bravissimo Vincent Cassel.

Roman (Alessandro Gassman) è un migrante rumeno giunto in Italia trent’anni fa. La sua esistenza è fatta da spaccio di cocaina e frequenza di ambienti della piccola delinquenza. Ma Roman ha un sogno coltivato da sempre: dare a suo figlio Nicu (Giovanni Anzaldo), che ha allevato senza madre, un’esistenza diversa e migliore, senza mai fargli mancare nulla. Ma può davvero un ragazzo che sin da piccolo ha respirato quell’ambiente e quelle dinamiche riuscire ad essere qualcosa di diverso?

L’adattamento cinematografico di uno spettacolo teatrale già di successo, che ha ottenuto notevoli riconoscimenti , fra tutti, “Premio Flaiano – Pegaso d’Oro”, è un’opera riuscita ed emozionante, che svela talento nella regia, oltre che, se ce ne fosse ancora bisogna, grande talento d’attore di Alessandro Gassman, ben supportato da Giovanni Anzaldo (Nicu) e da un grande Manrico Gammarota (Geco).

La scelta di una location come Latina, inoltre, rende il tutto molto credibile, con tutte le sue sfumature multietniche e il suo degrado, e il bianco e nero in questo si conferma una scelta azzeccata, come ci dice proprio lo stesso autore :”Ci sono in Italia sei milioni di migranti di cui un milione e mezzo romeni. Racconto di persone che sbagliano molto, violente,  faccio vedere cose che nessuno vuole vedere, ma solo per l’integrazione. Il nostro paese sarà democratico quando i bambini di genitori stranieri saranno italiani” .
Come prima opera prima, Gassman fa il suo dovere ed è già una buona cosa, lo attendiamo al varco nella direzione di un altro progetto cinematografico che non provenga da una sua opera teatrale precedente. Nel frattempo godiamocelo tutto!
lobo – (AG-RF) 16.04.2013

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