AG.RF.(MP).12.03.2015
“riverflash” – Il Parkinson e l’Alzheimer sono le malattie che più spaventano in vecchiaia, quelle che colpiscono anche il cervello e rendono la vita impossibile. Come prevenirle allora e cosa fare per tenere lontane il più possibile, queste due temibili patologie? Se ne parlerà sicuramente durante la Settimana mondiale del cervello, che si svolgerà in tutta Italia dal 16 al 22 marzo: a tale proposito, i neurologi sottolineano l’importanza dell’alimentazione e dello stile di vita, per la prevenzione e raccomandano quindi, una dieta vegetariana a basso contenuto calorico per chi scopre i primi accenni di Parkinson e quella mediterranea anti-Alzheimer, mirata a diminuire l’attività infiammatoria per i pazienti con sclerosi multipla. Ma è anche importante adottare un tipo di alimentazione con meno sale per ridurre il rischio di ictus. Ma perché i malati di Parkinson debbono prediligere una dieta vegetariana? Questo tipo di alimentazione è particolarmente indicato perché molte volte i pazienti hanno difficoltà di deglutizione e facilmente tendono a perdere peso, per questo è per essi più facile consumare alimenti di questo tipo e contemporaneamente aggiungere vitamine ad un fisico che tende ad essere fragile. Occorre però non esagerare con i “cibi verdi” perché sono anche molti gli altri “fondamentali” alimenti che verrebbero a mancare in una dieta equilibrata (quali latte e uova) e potrebbero quindi venir meno alcuni nutrienti essenziali, estremamente dannosi per il cervello. Generalmente i vegani presentano bassi livelli plasmatici di vitamina B12, fondamentale per il nostro organismo e ciò potrebbe portare in 5 – 10 all’insorgenza di problemi neurologici. Per quanto riguarda invece l’Alzheimer, gli studiosi promuovono la dieta mediterranea, povera di colesterolo e ricca di fibre che è collegata ad una ridotta incidenza di questa patologia, che conta in Italia, circa 700mila pazienti. Ma oltre a questi accorgimenti, è importante anche il famoso “stile di vita”: dormire le ore “giuste”, quelle che servono all’organismo di ognuno di noi, quelle che “aiutano” a rimuovere le proteine tossiche dal cervello; e anche l’attività fisica è molto importante per la salute del cervello: una moderata attività, svolta due o tre volte a settimana, non può che rigenerare e regalare equilibrio e stabilità mentale. Infine, le attività legate all’istruzione e alla comunicazione (quali l’utilizzo del computer e l’accesso ai network), non possono che rigenerare il cervello e mantenerlo attivo, combattendo proprio contro eventuali “neurodegenerazioni”, che portano alla progressiva perdita di neuroni.
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