AG.RF.(MP). 17.02.2015
“riverflash” – Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha presentato ieri il protocollo d’intesa, stipulato tra Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e la Sna, Scuola nazionale dell’amministrazione per la realizzazione di un Programma speciale per la formazione manageriale in ambito sanitario. Di cosa si tratta? Il protocollo prevede di sviluppare e realizzare programmi didattici, progetti di formazione (come Master), corsi di formazione e di aggiornamento, in coerenza con quanto previsto dal nuovo Patto per la salute 2014-2016, rivolti al management sanitario con particolare attenzione ai temi della prevenzione della corruzione e del conflitto di interessi in sanità: “Occore alzare il livello della selezione dei manager, che gestiscono gli oltre 110 miliardi di euro del Fondo sanitario e vanno premiati sulla base degli obiettivi raggiunti, o viceversa mandati via”, ha dichiarato la Lorenzin, spiegando le finalità del progetto. Anche il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere, è voluto intervenire in merito, affermando che non si può più lasciare spazio all’improvvisazione, specialmente in un settore ‘delicato’ come quello della sanità e quindi l’obiettivo di questo nuovo accordo è quello di “preparare i nostri professionisti ad affrontare le sfide più complesse della sanità, ma anche di valorizzarne il ruolo e le responsabilità che da esso discendono e di mettere in luce, attraverso scambi di esperienze e di buone pratiche, quelle più significative realizzate nei diversi contesti regionali. Tutto il sistema verrà quindi progettato di nuovo e per riqualificare e di riorganizzare il settore sanità, occorre che vengano formati tutti coloro che sono destinati a guidare il cambiamento. Inoltre, verrà anche istituito un Albo nazionale”. “La dirigenza in campo sanitario richiede competenze complesse e peculiari e necessita dunque di formazione specifica anche in tema di acquisti e appalti pubblici, di amministrazione digitale, di prevenzione della corruzione e del conflitto di interessi, in un’ottica di miglioramento dei servizi al cittadino, ma anche della qualità della spesa pubblica e dell’efficienza complessiva della Pa”, ha infine concluso Giovanni Tita, presidente Sna.
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