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AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SIRACUSA PER COMPRENDERE L’EVOLUZIONE DEL GENERE UMANO

siracusa museodi Francesco Angellotti (AG.RF 17.04.2015)

(riverflash) – È una frase senz’altro retorica, per quanto ovvia: “se sapessi cos’è successo, non ragioneresti così ! ” Nel senso che il ragionamento avrebbe altre Basi, e quindi si esprimerebbe con altri metri di Giudizio. Bisogna conoscere il Retroterra, le Cause, le Motivazioni, le Situazioni, la Storia, per poter conoscere e trarre il frutto per evolvere gli Eventi Futuri. Non si può, o meglio non si dovrebbe visto che è un atteggiamento abituale, esprimere considerazioni e fare valutazioni all’ombra del “mi pare”, “son convinto che sia così”… Prima di ragionare, e di fare valutazioni personali, bisogna sapere, conoscere, essere preparati sul retroterra e le sue cause.

   Il concetto espresso sarà chiaro, dopo averlo esposto 3 volte. Non credo vi sia contraddittorio, ma difficilmente il principio viene seguito. Un sistema ottimo per conoscere l’Evoluzione del passato, e quindi per poter creare un Futuro, viene offerto a tutti a Siracusa.

   Non è uno scherzo, c’è un sistema sicuro e di altissimo livello culturale per conoscere, scoprire e, quindi, valutare: senza mettersi nei panni di chi in passato si è trovato in situazioni e cognizioni troppo diverse, ma osservando le conseguenze e capire certe evoluzioni a cosa portano. Le testimonianze offerte nella parte moderna di Siracusa sono importantissime, e studiano le conquiste della vita nella Regione da molto tempo innanzi.

   Le prime testimonianze della civiltà esposte, risalgono dall’Era del Cretaceo a quella del Quaternario. E’ un arco di Tempo Enorme, che risale a 120.000.000 fino a 1.700 anni fa. Certo, tutti questi millenni sono testimoniati da pochi reperti; ma la loro preziosità è grandiosa. Perché mostra, quando l’Uomo riunito in Tribù ha cominciato ad elaborare per crearsi facilitazioni nella conduzione di vita, come riusciva a plasmarsi oggetti utili all’Occorrenza e quali erano gli oggetti necessari per la sua situazione quotidiana. Messo da parte il computer e guardando con la lente d’ingrandimento, gli oggetti appaiono molto primitivi; diciamo che lo sono, ma pensiamo alla Grande Soddisfazione di riuscire a tagliare con un coltello o alla Gioia nell’auspicio di veder rappresentate, su muri delle Caverne adibite ad abitazione, scene di caccia; che allora non erano neanche tanto “passatempo”..

   In tanti anni, sono successe tante cose. Si arriva alla seguente suddivisione da 35.500 a 10.000 anni per inquadrare l’Era del Paleolitico. Certo, tutti Selvaggi Primitivi, eppure certe cose stupiscono e sembrano straordinarie. La crescita necessaria per riuscire a concepire certi Arnesi, che allora costituivano una grandissima comodità. Interessante che è stata un’esigenza primitiva quella di costituire Forme Religiose, con Divinità da pregare ed a cui affidarsi. In effetti, iniziata la crescita intellettuale dell’Umanità, cominciava ad essere palese la piccolezza pratica dell’Uomo, di fronte alle Potenzialità attuabili; quindi un riferimento a chi è superiore, e può tutto, è stato opportuno, per continuare l’ Evoluzione, che rendeva sempre più simili a Dio; che è irraggiungibile, perché non si arriverà mai a essere il Tutto; ma intanto verso Lui andiamo, e ci guidi verso lo sviluppo. Non per essere critico, ma poteva farlo con un po’ più d’attenzione.

   Parlando sempre in termini di millenni, dal V al IV si definisce il Neolitico; sarà che i ritrovamenti sono stati fatti tutti in Sicilia, terra florida e ricca nella dinamica e nella ricerca, ma è strabiliante guardare i progressi, non solo degli attrezzi manuali sempre più complessi e rifiniti, ma anche nelle espressioni raffigurate anche in statuette oltre che ad immagini murarie; l’Uomo ha sempre avuto bisogno di appoggiarsi a qualcosa o a qualcuno, in quanto si rendeva conto che più scopriva, più era ampio il campo delle scoperte che si sarebbero potute eseguire.

   Infatti l’Evoluzione Continua ha portato all’Età del Rame nel III millennio; quando si scoprì come poter utilizzare un Metallo per rifinire gli attrezzi, di vario genere. Sembra niente, adesso, una materia così fragile, ma allora fu lo sconvolgimento dei principi quotidiani, e un apporto notevole nell’Arte di fare la Guerra; perché già da allora, tra tribù, si contrastavano per risiedere nelle zone più ricche e più fertili. Le lotte avevano un’altra Dimensione rispetto le seguenti Guerre tra Popolazioni, ma l’Indirizzo era stato intrapreso; sono state queste forme Cruente a prevalere sulle Comunità che cercavano la Convivenza per lo Sviluppo; in fondo, chi era pacifico non aveva armi tanto rifinite, bastava uccidere il bestiame. Chi invece ha ben pensato di usufruire delle Armi per prevalere sugli altri e darsi Ragione, ha avuto un altra maniera di convivere, con le altre Tribù e nella sua; in quanto si sono formate subito scale di Autorità, non tanto sul Valore, ma sulla Forza. Questo è un dato che dobbiamo imparare, sorto nelle Ere Preistoriche, arrivati all’Era Nucleare, in cui ci troviamo in mano qualcosa di troppo Grande da poter gestire.

   Ma trovato l’utilizzo del Rame, bastano 1000 anni per capire che presi due solidi diversi, fusi insieme dato che il fuoco ha quest’azione, viene fuori una sostanza più forte e, quindi, più pericolosa: arriviamo al II millennio, l’ Età del Bronzo; non ci rendiamo conto di quanto tempo fa si è formato il concetto di Vita – Morte – Sopravvivenza – Essenza post mortem, e via discorrendo. Questo è testimoniato sia avvenuto già 2.000 anni a.C.n, perché si è trovata una Tomba, riservata perché Reale, ed una Necropoli, che fa capire molto sullo sviluppo della Civiltà. E Noi che ci crediamo tanto Grandi.

   La composizione dei metalli, non poteva non arrivare alla scoperta del Ferro, che diede il nome all’Era tra il IX e VII secolo. Ed anche qui, sempre più ricchi Reperti che mostrano evidenti progressi nella conduzione della quotidianità, e delle figure rappresentate, non solo come Dei, ma anche momenti di Vita in Tribù.

   Passo determinante, avviene nell’Era Greca Arcaica, tra l’ VIII e VI secolo; le forme di vita erano molto sviluppate ed i rapporti molto rifiniti; pensare che gli scambi tra le persone unite in tribù erano talmente sovrastrutturali, che già è apparso ideale costruire un Grande Teatro, in quanto le rappresentazioni già avevano un senso sociale.

    Tra il V e IV secolo si inquadra l’Era Greco Classica; notate che il Sicilia le influenze dalla penisola di fronte avvenivano già da tanti millenni; è stato un contatto molto intenso e produttivo, ma la Sicilia ha avuto ricchi influssi da tante Civiltà Mediterranee.

   Sono specifici della Zona Iblea, non lontano da Siracusa, molte testimonianze, riunite in un’area dedicata alla località. Importanti le Ceramiche di Thopsos, che mostrano diverse figure molto interessanti, fatte anche col bronzo; vi sono 200 campioni di minerali diversi, che si sono composti nella zona così ricca da poter permettere molte variazioni anche nell’ unione dei solidi naturali.

   Sarebbe stato bellissimo andare a vedere il percorso Geologico e di Mineralogia con testimonianze di  70 milioni d’anni fa, come essenziale osservare il, sempre vicino, Distretto di Zolfo, che è una derivazione dell’Etna di fronte. Ne rimarremo ignoranti, e grave è il rimpianto.

   Tutto questo è testimoniato nel Museo Archeologico a Siracusa; Opere trovate nel Circondario per cui si ha modo di constatare i passaggi dell’Evoluzione della Razza del Genere Umano. Sarebbe stato interessante, oltre ai nomi sotto ogni reperto, leggere qualcosa sullo svolgimento delle Ere e sulle maggiori opere, che testimoniano i progressi; Basterebbe anche poco, non per diventare Dotti nella Materia, ma per capire e partecipare quel che si ha modo di vedere. Bastava qualche locandina: sommaria, generica, con qualche foto, tipo da Turista, che in Sicilia giungono sempre a Valanga.

   I Responsabili del Museo all’uscita hanno rilevato le mie osservazioni con un sorriso, forse perché veniva loro da piangere. Le difficoltà per mantenere aperto ed attivo il Museo, non sono state le locandine, ma organiche; si sono dovuti impegnare quei pochi Addetti che avrebbero potuto proseguire nell’Esposizione a fare ben oltre quel che sarebbero le loro specifiche mansioni, onde far in modo che le Testimonianze di Sviluppo e del Progresso dall’Origine del Genere Umano potessero essere a disposizione degli Studiosi e degli interessati. Locandine c’erano, quando si spendeva senza pensare se i soldi c’erano; adesso che ci si è accorti che i soldi non ci sono, non si può spendere nemmeno per le locandine.

   Da parte dell’entourage addetto al Museo Archeologico di Siracusa si è innalzata, quindi, una protesta che mi sembra si debba rilevare, anche se non esplicita. Si fanno i peggio giri economici, ci si indebita, si scade come vittime di un  Sistema che non funziona più, trascurando ed abbandonando quelle che sarebbero le Forze Importanti e Produttive, caratteristiche del Paese, della Regione, Delle Città. Una cosa così Grande, Bella, Importante e Culturale, come il Museo di Siracusa, deve essere lasciata senza proventi, per cercare di trovare i soldi per qualcosa già fallito e senza sfogo.

   In Italia, esempio Siracusa ma in tutt’Italia, non dobbiamo più cercare il reinserimento in una Economia Perdente, che ci rende schiavi delle matrici produttive d’altre Nazioni.

   Cerchiamo di dar valore e sviluppo a quel che c’è; non fa niente se un Museo impiega meno che una Fabbrica; facciamone sorgere migliaia di Musei, e dilaghiamo la loro importanza a tutti coloro che accorreranno ad ammirarli. E come i Musei, tutto il bagaglio insito nell’ Italia, non presentato adeguatamente e mal conservato. E’ in questo Bagaglio, Culturale – Naturale, che è la nostra Forza: e tutti i sistemi compendiarii potrebbero esplodere, mentre sono repressi. Non faranno affari i Capitalisti e non saremo vittime delle StraPotenze Economiche, che stanno perdendo pezzi a loro volta.

   Ridiamo di quel che siamo e quanto abbiamo: Italia, sei Grande !

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