26 Mar 2014
AL MACRO PRESENTAZIONE DEL LIBRO «RENATO MAMBOR ATTO UNICO»
AG.RF 26.03.2014
(riverflash) – Renato Mambor, pittore e attore, da leggere e vedere in un libro. Oggi, 26 marzo, la Sala Cinema del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospiterà la presentazione del volume «Renato Mambor Atto Unico», a cura di Benedetta Carpi De Resmini.
Interverranno: Pippo Di Marca, Lorenzo Mango, Paola Pitagora, Benedetta Carpi De Resmini (moderatore).
Il catalogo, edito da Quodlibet, documenta le oltre trenta opere esposte nella mostra in corso al MACRO fino al 31 marzo 2014 e rappresenta la prima esaustiva ricerca sulla produzione dell’artista legata al mondo del teatro, proponendosi come una monografia imprescindibile per conoscere il lavoro di questo maestro del Novecento.
Il catalogo raccoglie un ricco apparato iconografico con immagini della mostra e di repertorio, un testo del critico teatrale Lorenzo Mango, una conversazione tra la curatrice e l’artista, e uno studio filologico su alcuni spettacoli teatrali a cura di Anna Borriello.
Intervistato da Gianluca Ranzi, Renato Mambor ha dichiarato: “io dico che l’arte serve a pulire lo sguardo. I sensi sono offuscati dalle abitudini e tutto ciò che si fa e si pensa diventa immagine, stereotipo, filtro davanti agli occhi. L’arte insinua un cuneo in questo meccanismo spersonalizzante e ha il potere di ribaltarlo, in definitiva è un piccolo sforzo per muovere il pensiero”.
Come attore Mambor ha avuto una parte ne «La Dolce Vita» di Federico Fellini.
Nato a Roma nel 1936, Renato Mambor è stato tra i protagonisti, negli anni Sessanta, della Scuola di Piazza del Popolo e si è distinto per una ricerca iconica e oggettuale che tende a scardinare codici linguistici precostituiti. La sua opera si pone al confine tra varie forme espressive e, attraverso la sperimentazione di linguaggi diversi e l’abbandono dell’oggetto pittorico in sé, si apre sempre ad un rapporto metalinguistico tra parole, immagini, cose e persone, creando un cortocircuito vitale tra oggetto e soggetto.
Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 è stato il primo caposcuola della neofigurazione concettuale. Suoi compagni di viaggio di quel periodo Mario Schifano, Pino Pascali, Tano Festa, Mario Ceroli e Franco Angeli.