di Francesco Angellotti (AG.RF 29.05.2015) ore 16:50
(riverflash) – Tante canzoncelle, tanti cantantini, tanti concertini, tanti strilli sorridenti e festanti… e tanti applausi, tanta festa, tanto successo… sembra veramente che si sia perso ogni principio del Bel Canto, della Musica, dell’Armonia e delle Scale… due stupidaggini strillate ed hai successo. Sembra incredibile, ma invece è il sintomo inequivocabile che si è perso il senso del Gusto, evitando lo studio e la specializzazione: basta fare le cose così come viene, diamogli successo e tutto va bene.
L’Impostazione suddetta è radicata nel comportamento, nel mudum vitae contemporaneo; non è una persona, una classe, un andamento politico, un’abitudine di Massa, un inquadramento settario dominante, qualche stupidaggine del genere. Tutte queste cose, quando si esprimono, sono solamente espressione dell’ Inquadramento Sociale, che plasma Uomini e Classi in modo adatto per continuare a far scorrere l’Ente Sovrastrutturale dello Stato al di sopra ed al di fuori di qualsiasi Rivolgimento. Nonostante che si portino come Azioni Vincenti tante Situazioni che sono state decretate come reazioni di drastico rifiuto: per ragioni stravaganti e quindi sostituibili quando l’Esigenza cambia e bisogna cambiare Rotta, onde mantenere salda l’Impostazione Sovrastrutturale.
Non è un fatto nuovo, le cose sono sempre andate così. Ogni impresa che si è accorta dello Schiacciamento ed ha tentato una Rivoluzione, effettuata come tradizione impone, si è trovata sotto tante maniere diverse Integrata ed Accettata; quindi, essendo entrata a far parte del Sistema, non ha Rivoluzionato Niente, lasciando immobili le Strutture che son cambiate, ma son rimaste sempre loro a condizionare l’Evoluzione del Genere Umano.
Dite quel che volete, ma un’impostazione Libera, che induce verso l’Autonomia, la troviamo Viva e Vitale a Terni, in quanto sfocia da un settore che ha passato tutte le Vicende politiche, ma s’Innalza con un Contenuto al di sopra del contesto in cui si sviluppa, ovvero, al di sopra dell’Umanità. Di Arti e Scienze con i requisiti appena dichiarati, ve ne sono ben poche; una di queste è senz’altro la Musica!
Potrai essere schiavo di una corrente, fare le composizioni per una fazione, intendere significati per portare avanti principi che ostacolano altri… ma se fai musica, come la fai, se è arte, non si ferma al contesto che l’ha causata, ma s’innalza nella Sfera Ascetica dell’Arte.
Quindi, per ritornare al discorso iniziato, nella via del Tribunale a Terni, presso l’Istituto di Musica Briccialdi, ci si libera dall’avvilimento e dalla meschinità che ci avvolge negli squallidi momenti sociali, e si vive, perché si studia, una Realtà che esalta e che unisce: al di sopra dei vincoli e delle strutture.
Giovedì 28 maggio si è svolto un saggio per gli allievi che sono ormai arrivati ad un livello da poter scendere sulla scena. Lo spirito e l’intento di trasmettere contenuti a chiunque, ha messo su un’operazione splendida: prendendo spunto dal personaggio indubbiamente eccezionale di Maria Malibran, è stato eseguito il saggio durante una valutazione storica dell’epoca, eseguita da Daria Della Croce, che è docente di Storia della vocalità. La dotta narrazione era intervallata dai ragazzi diplomati che eseguivano brani, sul filo della spiegazione della professoressa. E’ stata introdotta anche un’ esecuzione della docente dei ragazzi, Ambra Vespasiani, che ovviamente ha eseguito un pezzo perfetto secondo scuola, veramente magnifico.
Tutto, signori miei, offerto a chiunque volesse partecipare all’incontro, come avviene ad ogni manifestazione tenuta dall’Istituto Briccialdi. A chi mi dice che queste cose non sono possibili, perché un costo dell’impresa bisogna sostenerlo, rispondo che questa cosa avviene, è bellissima, è un esempio per tutti.
Vorrei stare a contare la storia illustrata dalla professoressa Della Croce; sarebbe lunghissimo, anche perché Maria Malibran è stato solo uno splendido pretesto per analizzare tutto il contesto musicale, in un’epoca rigogliosa ma particolare, che introduceva verso il Romanticismo. Torno a dire: venite ad assorbire un po’ di Cultura; è quella Pura e Reale perché non legata al filo commerciale. Anche se per questo è trascurata, ma noi rispondiamo dandole la Giusta Importanza.
I 4 ragazzi dell’Istituto che si sono esibiti nel canto, erano indubbiamente molto bravi, ed esprimevano correttamente i suoni, con perfezione nei toni e nell’articolazione delle tonalità, sapendo passare da un “basso” ad un “acuto” con la massima delicatezza. Questo è cantare: saper articolare l’emissione di suoni nel grado e nel tono, con armonia e linearità dell’articolazione vocale. Tutti bravissimi, esibitisi ripetutamente anche in brani un po’ inusuali all’abitudine della Musica Operistica; ovvero, non solo un’ interpretazione alla volta, oppure una corale con variazione di toni; ma due cantanti contemporaneamente che seguono ognuno il suo filo musicale. Strano, ma l’hanno fatto.
I ragazzi erano accompagnati al piano da Claudio Fabrizi, ed è stato un ottimo supporto musicale, col quale gli Allievi sono in sintonia.
C’era solo un tenore, Joseph Da Da; bravissimo, negli a solo ed in compagnia. Soprano erano due belle e giovani signore, che hanno cantato brani bellissimi: Lucia Filaci e Giada Bruni. Giada, che sembra un nome molto ricercato, è anche quello del mezzo soprano, che però di cognome fa Frasconi. Tutti e 4 bravissimi, certo precisi nell’esecuzione secondo l’impostazione rigida scolastica. Tutti la eseguono veramente bene, sono senz’altro pronti per un’esecuzione in un’Opera a Teatro, con Orchestra ed eventuale Coro. A questo proposito, i 4 ragazzi non vedono l’ora possa avvenire l’evento, convinti che in teatro sia più facile perché più armoniosa ed articolata è la scena; infatti, sul palco, in costume, con una sequenza di avvenimenti, l’orchestra completa, l’interprete si sente più a suo agio, perché calato nell’ambiente. Lo stesso discorso che in autostrada è più facile guidare, perché una sola è la direzione di marcia, niente incroci ed una vista spaziosa; ma per andare in autostrada devi saper guidare in città, altrimenti ti perdi ed è più pericoloso. Presto applaudiremo tutt’e quattro i ragazzi in Teatro, perché sono stati bravissimi a cantare, secondo scuola sapendo articolare la voce che non strilla ma ha coordinato pezzi di Bellini, Vaccaj, Majerbeer, Verdi, Rossini, Malibran (che ha anche composto), Zingarelli.
A proposito: la cantante ieri ascoltata e definita probabilmente indiana, è cinese; era presente e abbiamo potuto domandarglielo, e le nostre supposizioni sono state errare radicalmente. Però, è sempre Asiatica.
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