AG.RF.(dott. Cristina Peretti e Francesca Bressan).03.04.2014
A cura del centro di Psicologia Parioli – Roma
“riverflash” – “Salve, mi chiamo Maria ho 35 anni sono single. Lavoro presso un ufficio di liberi professionisti da diversi anni. Da un po’ di tempo mi hanno messo part-time, il mio problema non è economico perché posso anche contare sull’aiuto della mia famiglia, ma, è un problema di tipo alimentare in quanto mangio di continuo, fuori pasto e in particolare sento il bisogno di cose dolci… sto ingrassando, la mia immagine non mi piace più ma non riesco a limitarmi”!
Cosa posso fare?
Risposta:
“Cara Maria, bisognerebbe avere ulteriori informazioni per poterti dare un aiuto: da quanto tempo vivi da sola, il tuo lavoro ti soddisfa, hai delle amicizie, che rapporti hai con la tua famiglia…?
Se il disagio alimentare è insorto con la riduzione del lavoro potrebbe essere legato a un’insoddisfazione, ad un senso di inadeguatezza.
Cercare di comprendere i motivi che ti spingono a mangiare in modo sregolato…sarebbe utile a trovare una via d’uscita. Dici che ti hanno ridotto l’orario di lavoro, cerca di impegnare le ore libere che ti restano facendo attività che ti piacciono per es.: facendo un po’ di sport, frequentando degli amici o anche impegnandoti in attività produttive come ad es. seguire dei bambini nei compiti…
Ricordati che il tempo libero va impegnato e valuta la possibilità di rivolgerti a qualcuno che, avendo più elementi a disposizione possa aiutarti a gestire il disagio prima che si cronicizzi e si trasformi in un vero e proprio disturbo alimentare”.
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