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Addio a Marta Marzotto: icona di uno stile italiano unico, colorato e mai banale

di Valentina Riso  (AG.RF  29.07.2016)  ore 15:05 (riverflash)

È morta Marta Marzotto all’età di 85 anni  si è spenta nella clinica milanese dove era ricoverata da qualche giorno. L’annuncio è arrivato su Twitter dalla nipote Beatrice Borromeo. Era nata da una famiglia povera a Reggio Emilia nel 1931.

Marta Vacondio, questo il suo cognome, era figlia di un  casellante delle ferrovie e una mondina, la sua infanzia l’ha trascorsa a Mortara, in Lomellina. Quasi adolescente ha iniziato a lavorare nelle risaie della zona, poi è diventata apprendista sarta fino ad arrivare a Milano, capitale della moda. Agli inizi degli anni ’50 ha conosciuto il conte Umberto Marzotto, proprietario insieme ai fratelli dell’industria tessile che porta il suo nome. Due anni dopo sono arrivate le nozze da cui sono nati cinque figli: Paola,(nata nel 1955)  Annalisa (nata nel 1957, malata di fibrosi cistica, venuta a mancare nel 1989), Vittorio Emanuele (nato nel 1960), Maria Diamante (nata nel 1963) e Matteo (nato nel 1966).

Marta Marzotto ha conservato il cognome del marito per sempre, anche dopo il divorzio dal conte. Negli anni ’60 ha vissuto la sua storia d’amore più grande con il pittore Renato Guttuso di cui è stata la musa indiscussa. Il connubio si è spezzato dopo 20 anni.

Regina dei “salotti”, aveva un suo stile personalissimo e originale. Donna incredibilmente versatile, ha contagiato con la sua inesauribile energia chiunque ha avuto accanto, i suoi nove nipoti l’hanno sempre adorata. Amava parlare di sé senza mai dimenticare “gli altri” e i meno fortunati di lei  nonostante tutta la sua bellezza, la sua ricchezza e gli eccessi che sono stati parti integranti della sua vita.

 

Stilista ed ex modella, imprenditrice musa e icona. Personaggio onnipresente negli eventi mondani italiani dedicati al mondo dell’arte e della cultura.  In pubblico appariva sempre sorridente, una donna ironica, intelligente, esuberante con i suoi adorati, voluminosi e ampissimi caftani, grandi gioielli colorati e il ventaglio che non poteva mai mancare, bracciali, orecchini ed anelli enormi, che si faceva realizzare o acquistava nei viaggi in giro per il  mondo, diventati col tempo il suo segno di riconoscimento unico ed inimitabile.

 

Ha vestito le creazioni dei più grandi stilisti ed è stata lei stessa una stilista. Ha firmato leggendarie collezioni in vendita presso la Standa come la linea chiamata “Marta da legare”. «Dalla donna in carriera alla donna in corriera» uno dei suoi slogan più noti.
Ai caftani di Marta Marzotto è stata dedicata una mostra, nel 2011, che si chiamava “La musa inquieta. Vita, arte e miracoli di Marta Marzotto”. Solo lei sapeva indossarli così, d’estate e d’inverno arrichendoli con colbacchi e dettagli preziosi. Ha insegnato in maniera originale che indossando un semplice caftano sia nella stagione estiva  sia in quella invernale è possibile essere eleganti in ogni occasione.

 

Marzotto impreziosiva i suoi outfit colorati rigorosamente con tacco basissimo babbucce o sandali rasoterra o espadrillas, una donna, dunque, capace di coniugare il lusso più ricercato e i pezzi più economici rimanendo se stessa in ogni momento.  La Marzotto ha saputo rappresentare una modernità raffinata gioiosa, scintillante è stata innovatrice, imprevedibile con i suoi look strafaganti, sempre curati con dovizia di particolari che rappresentavano semplicemente Marta una donna ribelle all’inverosimile, estroversa positiva,solare,ed energica.

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