1 Gen 2014
ADDIO ALLA STORICA LIBRERIA FELTRINELLI DI VIA DEL BABUINO
di Maria Michela D’Alessandro (AG.RF. 01.01.2014) (riverflash) – Con il 2013 appena conclusosi è stata abbassata per l’ultima volta la saracinesca della storica libreria Feltrinelli di via del Babuino a Roma. Un altro anno se ne va e un pezzo di storia della capitale finisce. Aperta il 10 dicembre del 1964, tra meno di un anno avrebbe compiuto i cinquant’anni di attività. Non era una semplice libreria, ma un luogo di incontro tra i pittori della vicina via Margutta, di eventi, di dibattiti letterari, un palcoscenico culturale dove i grandi protagonisti della letteratura, dello spettacolo e dell’arte di Roma amavano passare del tempo.
Oggi, però, quella famosa via nel centro di Roma non è più un luogo di incontro, bensì è popolata per la maggior parte da turisti interessati più a una griffe che a un momento ricreativo. L’aria che si respirava nella libreria, infatti, non era più quella di una volta. Un problema di metri quadrati, di costo dell’affitto, anziché di perdita di fascino che qualsiasi romano passando davanti alla storica libreria poteva provare. La Feltrinelli assicura comunque che i sei dipendenti non perderanno il lavoro e che verranno aperti spazi più grandi in grado di “contenere” tutti i prodotti attuali.
A via del Babuino non si potrà più cercare un libro nel silenzio e magari comprarne altri dieci, ascoltare (volentieri) un consiglio delle persone che ci lavoravano oppure perdersi tra tutti quei titoli, tra i ricordi del cinema, della letteratura e della storia di Roma ammirando il fantastico giardinetto a cui davano uno sguardo le ampie finestre.
Forse le ragioni di questa chiusura non risiedono tanto nella crisi economica quanto in quella del valore della cultura: probabilmente nessun azionista, sceicco, zar di chissà quale paese del mondo si accorgerà, passando in via del Babuino, della mancanza di quel negozio. Se ne va un altro simbolo della cultura italiana, un altro ricordo, che, come spesso accade nel nostro paese, nessuno custodirà più.
Sulle vetrine della libreria si legge una lettera di Carlo e Inge Feltrinelli di saluto agli amici, ai lettori e a chi in questi anni hanno reso famosa una libreria come tante altre in giro per l’Italia, “ai tanti librai che hanno contribuito a renderla così importante”.
Nessun politico, nessuna figura intellettuale si è mossa, il clima che c’era venti o trent’anni fa è sparito lasciando il posto a tanta tristezza, la tristezza di non rivedere mai più quelle serrande alzate.