AG.RF. 14.10.2015 di Giuseppe Licinio
“riverflash” – Dopo mesi di trattative, polemiche e critiche e una pioggia di emendamenti, il “vecchio” Senato, viene mandato in soffitta e passa il disegno di legge, che cambia la costituzione e “archivia” il bicameralismo perfetto. “Quella di oggi è stata una bellissima giornata”, ha subito commentato il ministro per le Riforme, Elena Boschi”, ma non è stato per tutti così: prima della votazione, si percepiva nell’aula un clima piuttosto teso, anche a causa dell’intervento a sorpresa di Giorgio Napolitano in difesa della riforma, tanto che i banchi del Movimento 5Stelle, Sel e Lega sono rimasti vuoti, mentre i deputati di Forza Italia, uscivano dall’aula uno ad uno.
Il M5Stelle per primo ha abbandonato l’aula, proprio appena Napolitano aveva preso la parola, mentre i leghisti attaccavano il ddl e attraverso le parole di Calderoli, hanno parlato di provvedimento dettato dalla “massoneria” e a rischio “dittatura”. E, in questo contesto, con l’aula semivuota, 179 sì, 16 no e 7 astenuti, è passato il ddl Boschi, tra gli applausi dei presenti. Dunque una vittoria politica del premier Renzi, che ha anche twittato sul web: “Grazie a chi continua ad inseguire il sogno di un’Italia più semplice e forte: le riforme servono a questo”. Tuttavia, questo è solo il primo round, ora le due Camere dovranno votare di nuovo: si dovrà passare dal referendum popolare e la Consulta si dovrà pronunciare. Come minimo si arriverà al 2017 e le insidie per la legge non sono poche.
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