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A BOLOGNA OPERATORI IPPICI SFILANO IN UN CORTEO DI PROTESTA PER RIFORMARE IL SETTORE

(riverflash) – L’ippica italiana agonizza, sono stati chiusi i principali ippodromi di trotto metropolitani, quelli di Milano, Roma e Napoli. Un settore che mette a rischio il lavoro di 15mila persone e un indotto di 50mila. Oltre ai cavalli che restano senza cibo.

Adesso a Bologna è in corso un corteo di protesta partito da via Stalingrado e che ora si trova in viale Masini. Ne fanno parte operatori che appartengono a tutte le componenti ippiche.

Questo mese la paura di chiudere ha provocato molti cortei di protesta. Il 4 febbraio il GRA di Roma è stato bloccato, 15 chilometri di fila provocati da chi deve sgombrare Tor di Valle.  Il 7 febbraio tangenziale di Napoli bloccata da cavalli e operatori ippici nel tratto tra Fuorigrotta e Agnano, l’ippodromo che ha ospitato per anni il GP Lotteria. Il 10 febbraio la protesta ha manifestato a Firenze e lo stesso giorno, a Milano, ha bloccato il pullmann che trasfortava la squadra di calcio dell’Inter. Il giorno dopo, 11 febbraio, bloccata la via Appia vicino all’ippodromo di Capannelle, che a Roma ospita ancora le corse di galoppo.

Il corteo di protesta bolognese chiede riforme che possano rilanciare l’ippica, settore che in passato ha versato molto denaro nelle cosse dello stato. Non vogliono piccole somme, quasi un’elemosina, per tirare avanti ancora a fatica per poco tempo e poi ritrovarsi di nuovo in crisi drammatiche.

AG.RF  18.02.2013

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