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I GIALLI DI CINEMA AL BELVEDERE: «IL GRANDE COLTELLO» DI ROBERT ALDRICH

AG.RF  25.07.2013  (A.V.)

(riverflash) – Ancora un film di Robert Aldrich a «Cinema al Belvedere», rassegna del giallo d’autore in corso a Roma. Ieri è stato proiettato  «Un bacio e una pistola» de oggi, giovedì 25 luglio (ore 21,30), è la volta di «Il Grande Coltello», che il regista girò subito dopo. In Italia il film fu premiato con il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 1955. Interprete Jack Palance, il cattivo del cinema americano che nel 1976 recitò accanto a Tomas Millian in «Squadra antiscippo» di Bruno Corbucci. Ci sono anche una giovane Shelley Winters, che ebbe una figlia da Vittorio Gasman, e un mefistofelico Rod Steiger, che ancora non aveva interpretato «L’uomo del banco dei pegni».

Robert Aldrich, regista americano nato nel 1918 e morto nel 1983. Sua la regia di film entrati nella storia del cinema come «Quella sporca ultima meta» (1974), «Che fine ha fatto Baby Jane?» (1962), “Piano…piano dolce Carlotta» (1964), «Quella sporca dozzina» (1967).

«Il Grande Coltello», titolo originale «The Big Knife», è tratto da un’opera teatrale di Clifford Odets che ebbe successo a Broadway. Lo svolgimento della vicenda in un unico luogo, la villa hollywoodiana di Charles Castle, i toni e le gestualità della recitazionene denunciano con evidenza la derivazione teatrale.

Un breve accenno alla trama di «Il Grande Coltello».

Solo l’abbandono di un’esistenza di futili eccessi e il ritorno all’impegno e agli entusiasmi di un tempo potrebbero restituire a Charles Castle (Jack Palance), stella hollywoodiana, l’affetto della moglie da cui è separato e l’intimità col figlioletto. Ma amore per il lusso e debolezza di carattere lo trattengono da questo passo. Per compierlo dovrebbe abbandonare lo star-system e sottrarsi alla tirannica presa esercitata sulla sua vita dal magnate del cinema Stanley Shriner Hoff (Rod Steiger). Questi, per tutelare i propri interessi, si è spinto sino ad imporre a Buddy Bliss (Paul Langton), un proprio agente, di dichiararsi responsabile dell’investimento in auto di un ragazzo, commesso il realtà, in stato di ubriachezza, da Charles.

Quando all’attore viene richiesto di collaborare all’eliminazione di Dixie, attricetta delusa, che, in preda all’alcol, ha più volte alluso in pubblico alla realtà di quei fatti, egli trova finalmente la forza per ribellarsi e rivelare gli intrighi di Hoff. Ma sa che la sua vendetta sarà feroce. Di fronte alla prospettiva del carcere, per evitare alla moglie (Ida Lupino), di cui ha riconquistato la fiducia, un’attesa di dolore ed incertezza, decide di togliersi la vita.

La rassegna di film gialli d’autore «Cinema al Belvedere» è a via del Colosseo 41 e terrà compagnia ai romani per tutta l’estate. Di alta suggestione il luogo dove vengono proiettati i film, su un prato all’inglese del Giardino Rivaldi racchiuso tra il Colosseo, i Fori Imperiali, la Basilica di Massenzio e Santa Francesca Romana. Oltre ad assistere alla proiezione si può cenare al ristorante o ascoltare musica al bar senza uscire dal Giardino Rivaldi.

Domani sera, venerdì 26 luglio, la rassegna di film gialli d’autore a via del Colosseo 41 proporrà «L’Assassino è Perduto», con la regia di Budd Boetticher.

Per maggiori informazioni sulla rassegna «Cinema al Belvedere», suggeriamo di consultare il sito: http://www.cinemaalbelvedere.it

 

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