AG.RF.(MP).16.05.2014
“riverflash” – I casi di malasanità e la mancanza di strutture adeguate (tra nord e sud le differenze sono notevoli), spingono ogni anno 800mila italiani, ad affrontare veri e propri viaggi della speranza. Ad affermarlo, sono i dati della FAVO (Federazione delle Associazioni di Volontariato), presentati in questi ultimi giorni. I pazienti, partono generalmente dal Meridione (55mila persone dalla Campania, 52mila dalla Calabria e 33mila dalla Sicilia), con una spesa che equivale ad un giro d’affari di 2 miliardi di euro. Ma non è tutto perché un grande problema, oltre ai viaggi, sono le lunghissime liste d’attesa che per la chirurgia oncologica, raggiungono in media i 60 giorni, oltre alle difficoltà di trovare strutture con dispositivi “adeguati”, quali gli acceleratori lineari necessari per la radioterapia. “Gli strumenti per migliorare la situazione esistono ma non sono applicati – ha spiegato il presidente Favo, Francesco De Lorenzo – piano Oncologico Nazionale 2011-2013 non è ancora stato realizzato”. E quando ci si trova al Sud, la situazione è anche peggiore e diventa veramente “critica” poiché, nel Meridione le strutture sono ancora più arretrate. “Come possiamo presentarci all’Europa – ha aggiunto il presidente della commissione Sanità del Senato, Grazia De Biasi, quando abbiamo liste d’attesa infinite, ritardi nell’accesso ai farmaci e una relazione tra ospedale e territorio arcaica?”. Il presidente della Favo ha anche ribadito che ogni giorno si contano 1.000 nuove diagnosi e 470 decessi. In più il sistema oggi non è in grado di rispondere in modo adeguato alle esigenze dei malati e delle persone che hanno ormai superato la malattia, che sono in numero pari circa 2 milioni: ed esistono ancora troppe discrepanze territoriali. A questo punto, vista la situazione, sono le istituzioni a dover intervenire perché gli strumenti di fatto esistono, ma non vengono applicati. Quale potrebbe essere la soluzione? Innanzitutto occorrerebbe realizzare subito un nuovo Piano Oncologico nazionale e prevedere all’interno di esso, un documento per garantire ai malati di cancro il diritto alla riabilitazione e al sostegno psicologico…… Questo sarebbe compito delle Istituzioni……che per il momento stanno a guardare….
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