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ROMA: MAFIA CAPITALE, ATTESA PER LA DECISIONE DI ALFANO

alfanodi Andrea Pranovi (AG.RF. 31.07.2015) (ore 12,43) (riverflash) – Secondo le indiscrezioni pubblicate dal sito internet del Corriere della Sera, il ministro dell’Interno Angelino Alfano non proporrà lo scioglimento del Comune di Roma per mafia, ma evidenzierà i rapporti tra la giunta capitolina e la presunta organizzazione criminale su cui è incentrata l’inchiesta su Mafia Capitale.

Sul tavolo del titolare del Viminale c’è la relazione consegnata dal prefetto di Roma Franco Gabrielli lo scorso 8 luglio. Stando a quanto riportato da diversi organi di informazione, Gabrielli non avrebbe chiesto lo scioglimento del Campidoglio, ma quello del X Municipio, Ostia. Il prefetto avrebbe anche chiesto la rimozione immediata di alcuni dirigenti e l’annullamento di molte determine di Roma Capitale. Alfano ha da quel momento tre mesi di tempo per presentare una proposta, anche se egli stesso aveva dichiarato che “non li userò tutti”. Il ministro aveva inoltre affermato che “la mia non sarà una decisione preconfezionata ma formerò il mio convincimento in base alla relazione del prefetto”.

Sul caso di Mafia Capitale è intervenuta anche la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi: “vista l’oggettiva straordinarietà della situazione di Roma, servono strumenti straordinari che il governo dovrebbe adottare, come un decreto legge che traendo spunto dalla situazione romana, introduca strumenti ad hoc per affrontare le difficoltà di Comuni molto grandi non da sciogliere o infiltrati solo in parte”.

La Bindi, che ha parlato di “situazione gravissima”, ha spiegato che “serve una terza via tra scioglimento e non scioglimento, una sorta di tutoraggio e di assistenza dello Stato all’ente locale senza che questo debba essere sciolto e commissariato. Serve una fase di accompagnamento temporaneo per il ripristino dell’amministrazione e della legalità che non privi un Comune della guida politica ma lo rafforzi”.

Un altro tsunami giudiziario è quello che ha investito il porto di Ostia, con l’arresto del suo presidente Mauro Balini. L’imprenditore è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla spoliazione della società Ati. In carcere anche Massimo Amicucci, Edoardo Sodano e Sergio Capograssi, mentre altre nove persone sono state denunciate a piede libero. I reati contestati vanno dal riciclaggio alla bancarotta e dal trasferimento fraudolento di beni all’associazione a delinquere. Il gip Maria Grazia Giammmarino ha inoltre disposto il sequestro di beni per più di 400 milioni di euro. “A Ostia c’è una mafia diversa rispetto a Mafia Capitale”, ha commentato l’assessore alla Legalità di Roma Capitale Alfonso Sabella, intervistato da Radio Cusano Campus.

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